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Decreto Carige, scontro tra governo e PD

8 gennaio 2019 | 18:35
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Decreto Carige, scontro tra governo e PD

Di Maio: “Balle da giornali, Renzi e Boschi”. I Dem sollevano la questione del conflitto di interessi di Conte: “Guido Alpa, sua maestro professionale, è stato consigliere della Banca”

REGGIO EMILIA – Si accende lo scontro politico dopo la mossa del governo a sostegno di Carige con il decreto legge su garanzie e ricapitalizzazione. Renzi attacca Salvini e Di Maio: “Devono vergognarsi”, dice, visto che “sono bastati 10 minuti di una riunione notturna del cdm per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi”. E i Dem ipotizzano un conflitto d’interesse per il premier Conte che è stato “socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione” e a sua volta “consulente di Mincione, banchiere socio Carige”.

Di Maio replica: “Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi sulle banche. Proprio loro parlano!”. E Salvini contrattacca, difendendo il decreto sulla cassa di risparmio genovese. “Mentre Renzi e Boschi i risparmiatori li hanno ignorati e dimenticati, noi siamo intervenuti a loro difesa”.

Stempera la polemica la segretaria generale uscente della Cgil, Susanna Camusso: “Non vedo nessuno scandalo dal punto di vista del provvedimento, ovviamente da vedere nel merito”. Si usano soldi dei cittadini? “Se c’è la necessità che lo Stato intervenga, sempre di soldi dei cittadini si sta parlando”, risponde Camusso, rimarcando che “abbiamo un sistema bancario fragile da rafforzare” e questa “non è una novità per nessuno, forse solo per chi poteva negare l’esistenza di intervenire”.

Sul provvedimento del governo polemica l’opposizione e in particolare il Pd. “Salvini e Di Maio – dice Matteo Renzi – si devono vergognare per le offese e gli insulti. Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull’Ilva, sulle trivelle… Adesso persino sulle banche”. E Luigi Marattin, capogruppo Dem in commissione Bilancio alla Camera, in un post sul suo profilo Facebook solleva un eventuale conflitto di interessi per il premier Conte.

“Una domanda semplice. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione. Conte stesso è stato consulente di Raffaele Mincione, banchiere socio Carige. La domanda è molto semplice: quando il Consiglio dei ministri ieri sera ha votato il Salva Carige, il presidente Conte è uscito dalla sala, come si dovrebbe fare quando vi è fondato sospetto di possibile conflitto di interesse? Gradita risposta. Se non arriva, provvederemo a inviare la domanda per vie ufficiali”.

Intanto la Commissione Ue “prende nota dell’adozione del decreto” su Banca Carige ed “è in contatto con le autorità italiane, pronta a discutere con loro della disponibilità di strumenti, sempre nel quadro degli strumenti europei”: così il portavoce del presidente della Commissione Jean Claude Juncker risponde a chi gli chiede un commento sul decreto approvato ieri dal Cdm a sostegno di Carige.

Intanto, all’indomani del decreto del governo per il salvataggio in Carige i tre commissari della banca a Roma, Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener incontrano oggi i sindacati. L’appuntamento è in agenda nella sede dell’istituto a Genova e sul tavolo ci sono le prospettive di Carige e quelle dei 4.200 dipendenti. Per 490 di loro è già stato concordato un piano di uscite entro dicembre di quest’anno.

La Commissione Ue “prende nota dell’adozione del decreto” su Banca Carige ed “è in contatto con le autorità italiane, pronta a discutere con loro della disponibilità di strumenti, sempre nel quadro degli strumenti europei”: così il portavoce del presidente della Commissione Jean Claude Juncker risponde a chi gli chiede un commento sul decreto approvato ieri dal Cdm a sostegno di Carige.

È stato convocato per domani in tarda mattinata il consiglio di gestione dello Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Sul tavolo del consiglio ci sarà la richiesta dei commissari di Carige di rinegoziare le condizioni del bond subordinato da 320 milioni di euro emesso dall’istituto ligure e sottoscritto dallo Schema volontario.

“Bene che il Governo si interessi di Carige, male che lo faccia di notte, all’insaputa di tutti come se ci fossero emergenze di cui nessuno è stato informato. Ora serve chiarezza: Carige è e deve restare la banca del territorio con testa e cuore a Genova. Nessuno pensi di utilizzare questo momento di crisi per spogliare la regione di questo bene prezioso”. Lo ha detto oggi il governatore ligure Giovanni Toti parlando dell’intervento del Governo su Carige.