Davide Zagnoni, il “Cannavaro” del Lentigione

18 gennaio 2019 | 15:30
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Davide Zagnoni, il “Cannavaro” del Lentigione

Ben 182 centimetri di grinta, intuito e senso della posizione. Intervista al difensore centrale classe 1995 ex Piacenza e Sanmichelese. L’ingegnere gestionale che gioca in D: “Sono nato a Parma ma sono diventato calciatore a San Michele”

BRESCELLO (Reggio Emilia) – Difensore centrale dal grande temperamento, nonostante la giovane età (classe 1995). Uno abituato a dare il massimo, sempre, per ben figurare su una mattonella dove solitamente albergano degli “attaccapanni” alti quasi due metri. Davide Zagnoni ha il carisma e la tenacia per stare davanti al portiere, nel ruolo di centrale, nonostante non sia altissimo. Non solo: il ragazzo, con grande intelligenza, scelse di fare la gavetta in Eccellenza, preferendo il campionato dilettante alle opportunità in Primavera. Una scelta che si è rivelata più che mai azzeccata per la crescita del ragazzo e del giocatore. Abbiamo incontrato Davide, per presentarvelo meglio.

Davide, sei nato nelle fila del Parma, ma sei diventato calciatore a San Michele
Vero. A Parma mi sono innamorato di questo sport, ma sono diventato calciatore nei campetti d’Eccellenza. Campionato duro e puro che mi ha fatto benissimo. In quel periodo ho lavorato moltissimo, misurandomi con avversari di grande valore e maturando moltissimo. Quegli anni mi hanno fatto bene.

Una significativa esperienza anche coi lupi del Piacenza, in quarta serie
L’esperienza col Piacenza è stata positiva, purtroppo qualche infortunio mi ha frenato. Inoltre, vista la giovanissima età, spesso venivo etichettato come terzino. Io mi adatto, ma il mio ruolo è il centrale.

Errore che spesso annienta i giovani più promettenti
Vero. Molti allenatori non vogliono schierare dei giovani in ruoli considerati più delicati d’altri. Spesso vediamo dei registi di 18 anni giocare ala destra o difensori centrali stare in fascia.

A Lentigione questo non accade
Il mister mi schiera centrale e io faccio il possibile per dare solidità a tutto il reparto, ci metto del mio. L’allenatore è molto preparato e sono felice di poter lavorare con lui. La squadra è molto giovane ma siamo molto uniti e non abbiamo mai pensato di essere una squadra condannata a retrocedere. Vogliamo lavorare per restare in quarta serie.

Anche contro le grandi siete usciti dal campo a testa altissima
Non abbiamo mai regalato niente a nessuno, a volte è mancata l’esperienza che serve in certi momenti. Oggi siamo una squadra solida, con rinforzi importanti e pronta a inseguire la salvezza, fino alla fine.

Al presidente Andrea Benassi non piace perdere nemmeno a pari o dispari…
Il presidente è il nostro più grande tifoso, ci segue in tutte le trasferte e ci ha sempre trasmesso grande carica e grande energia. Lui crede in noi, non ha mai pensato al Lentigione in Eccellenza, e io sto dalla sua parte.

La scorsa settimana è arrivato anche il gol. Complimenti
Secondo gol stagionale, inoltre ne ho sbagliato qualcuno strada facendo. Ogni tanto anche noi difensori ci avventuriamo in avanti. Segnare è sempre bellissimo.

Sei alto 182 centimetri, ma spesso molti allenatori cercano il famoso attaccapanni alto due metri
Spesso mi hanno messo in secondo piano perché considerato troppo basso per giocare centrale, io penso a Cannavaro, Cordoba, Thiago Silva…

In ultimo, Davide Zagnoni non pensa solo al calcio, ma ha il suo piano B
Mi sono laureato in ingegneria gestionale, ora sto affrontando la magistrale. Il calcio è il mio è e resta il mio piano A, il mio piano principale. Ai miei amici e colleghi calciatori ho sempre consigliato di studiare e di pensare alla parte successiva della vita. Una volta appese le scarpette al chiodo vorrò concentrami sulla carriera manageriale, è importante non trascurare gli studi, pur abbracciando la carriera da calciatore professionista.