Crisi Tecno, spiraglio su un’intesa: ecco il piano dei turchi

18 gennaio 2019 | 18:11
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Crisi Tecno, spiraglio su un’intesa: ecco il piano dei turchi

Previsti investimenti da Snw: entro un anno tutti i lavoratori passeranno in una nuova società. L’attività produttiva resterà a Gualtieri

GUALTIERI (Reggio Emilia) – Si è svolto questa mattina a Roma un incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla crisi della Tecno srl di Gualtieri. Ad un anno di distanza dalle prime iniziative sindacali di lotta, e a 6 mesi dall’apertura della procedura di “concordato in bianco”, oggi si sono aperti spiragli per una possibile intesa che porti ad una soluzione la pesante crisi della Tecno di Gualtieri, azienda che produce cucine e forni a incasso con 263 dipendenti.

La Snw, azienda turca che aveva presentato offerta irrevocabile di acquisto, alla presenza del vice capo di gabinetto del Mise, dei rappresentanti del Comune e della Regione, e della Rsu Fiom Cgil, assistite dalle organizzazioni sindacali, ha illustrato il piano che dovrebbe consentire la presentazione di un concordato liquidatorio.

Nel piano quinquennale illustrato dai consulenti Snw viene previsto un investimento di 5,3 milioni di euro che dovrebbero consentire una progressiva ripresa delle produzioni con un fatturato che nel 2019 si attesta tra i 23 e i 25 milioni, per poi salire progressivamente fino a 50 milioni nel 2023.

“Nei due incontri effettuati prima dell’incontro di oggi al Mise abbiamo ipotizzato un accordo che, entro la scadenza del primo anno dall’acquisto dell’attività, consente il passaggio di tutti i lavoratori nella nuova società, la cui attività produttiva resterà a Gualtieri tramite l’affitto dell’attuale stabilimento – ha dichiarato Sergio Guaitolini segretario della Fiom di Reggio Emilia -. Ora dovremo vedere se riusciamo a definire altri passaggi indispensabili relativi alle condizioni economiche e agli ammortizzatori sociali, necessari per accompagnare i primi anni di attività con l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro” .

Ci si trova dunque di fronte a un concordato in bianco che ha preso l’orientamento del concordato liquidatorio. E’ prevista la cessione dell’attività di Tecno srl a una Newco di proprietà della Snw società turca. La Newco dovrebbe assumere subito una certa quantità di addetti per riavviare lo stabilimento che è fermo da mesi e, nel giro di qualche anno, si dovrebbe procedere all’assunzione di tutti i lavoratori, circa 260, nella Newco. All’inizio ci saranno diversi lavoratori che resteranno in cassa integrazione. La cassaintegrazione attuale, per crisi, scadrà il 28 febbraio.

Oggi si è inoltre concordato di effettuare, prima di un ulteriore incontro per verificare la possibile intesa, una verifica al Ministero del Lavoro per analizzare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali possibili.

“Come Fiom Cgil di Reggio Emilia, pur con la dovuta cautela per i diversi punti ancora da concordare, usciamo per la prima volta dall’incontro al ministero intravedendo una luce in fondo al tunnel buio in cui era sprofondata la crisi della Tecno – ha concluso Guaitolini – Ora sarà necessario sfruttare le ultime tre settimane rimanenti della proroga del concordato concessa dal giudice, e il mandato ricevuto dai lavoratori,   per raggiungere   un accordo complessivo, che sarà portato al loro giudizio attraverso referendum”.

Dice Davide Zanichelli, deputato del M5S presente all’incontro: “Finalmente è stata imboccata la via per la soluzione alla crisi, anche se restano ancora alcuni punti da trattare e da approfondire. Tuttavia, ci sono buoni presupposti per giungere a una conclusione definitiva già a partire dalla primavera. Auspico quindi che sia davvero una “Nuova Primavera” per la Tecno di Gualtieri. Da parte mia sono molto più fiducioso rispetto, ad esempio, all’estate scorsa, e in ogni caso continuerò a seguire da vicino gli sviluppi della Tecno fino alla sua definitiva soluzione”.

Gli fa eco il deputato del Pd, Antonella Incerti,pure lei presente: “Dopo vari tavoli senza alcun esito oggi è stata imboccata la strada giusta e si può guardare con fiducia al futuro. L’intesa di massima che si va delineando è stata raggiunta grazie al contributo di tutte le parti: nel giro di 2/3 mesi contiamo di risolvere questa crisi in modo positivo, grazie anche alla chiara volontà e disponibilità della società acquirente nell’offrire strumenti di garanzia e salvaguardia dei lavoratori”.