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Angelo Ricchetti festeggia 20 anni alla guida della Rubierese

14 gennaio 2019 | 12:30
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Angelo Ricchetti festeggia 20 anni alla guida della Rubierese

Intervista al mecenate del calcio biancorosso, da due decenni al timone.
L’imprenditore: “La colpa è di Lanfranco Borghi. Chi ringrazio? L’amico Roberto Bosco”. Torneo Zini: ufficiale la partecipazione dell’Atalanta

RUBIERA (Reggio Emilia) – Da vent’anni in prima linea, col fascino e le forme del mecenate d’altri tempi. Senza secondi fini, senza scopi occulti. In campo per il gusto di farlo, per la passione verso lo sport giovanile e sempre con l’idea che lavorare è importante, mentre lavorare per la comunità è essenziale. Stiamo parlando di Angelo Ricchetti, uno degli ultimi gentleman del calcio, presidente della Rubierese che, proprio nel 2019, compie vent’anni alla guida del club.

In queste stagioni siamo stati al suo fianco, cercando di raccontare le pagine sportive, le vittorie e le sconfitte della società biancorossa, intrecciando spesso la storia di tornei come Fossil Cup e Conad Cup alla vita quotidiana di quello che è considerato uno dei club più importanti della regione.

In queste lunghe stagioni abbiamo assistito alla nascita di nuove iniziative, abbiamo visto il torneo Zini trovare vigore e continuità mettendo il punto esclamativo al lavoro svolto dai tanti amici e volontari che popolano la società. A vent’anni dal primo giorno ci sembra doveroso proporvi una chiacchierata con uno dei pilastri del movimento, con l’imprenditore Angelo Ricchetti.

Presidente, di chi è la colpa?
La colpa?. La colpa è da attribuire al nostro comune amico Lanfranco Borghi. Mi convinse a frequentare la Rubierese, andavo in sede una volta a settimana. Col tempo i giorni sono diventati, due, tre, quattro. Col tempo mi hanno convinto a ricoprire il ruolo di presidente, con grande gioia da parte mia.

Vent’anni di grande impegno, di lavoro
Non è stato facile, ricoprire il ruolo di presidente è molto impegnativo. In questi due decenni ci sono stati tanti momenti complicati, problemi legati alla gestione della prima squadra, legati alla gestione delle strutture. Chiaro che i momenti positivi superano di gran lunga le pagine scure.

Il suo difetto più grande?
Spesso mi affeziono troppo alle persone. Forse dovrei mantenere una distanza maggiore con giocatori e allenatori, scherzando dico sempre che sono il presidente meno adatto a fare il presidente. Che sia chiaro: mi sono sempre fatto rispettare. In generale mantengo buoni rapporti con tutti, nel calcio ho costruito diverse amicizie.

L’avventura nel calcio ha rafforzato anche il suo rapporto con Nicolò, suo figlio
Nicolò ha sempre giocato nella Rubierese, ho vissuto con lui l’evolversi del club e, fin da quando era bambino, ho frequentato le famiglie degli altri ragazzi del settore giovanile, creando diverse amicizie vere, amicizie che durano e che resistono allo scorrere del tempo. Con Nicolò ho sempre avuto uno splendido rapporto, il calcio inoltre ha rafforzato questo legame. Lo sport ha un valore immenso. Il 2018 è stato importante per lui, si è laureato e ha fatto il suo ingresso nel mondo del lavoro: sono sicuro che farà benissimo, ha tutto quello che serve per togliersi qualche soddisfazione importante.

Parliamo della prima squadra, tutti seguono Rubiera con molta attenzione
L’anno scorso ci siamo candidati per la vetta, ma vincere l’Eccellenza è davvero complicato. Oggi siamo una squadra di alto livello, con giocatori di prestigio e giovani di valore. Ci siamo ritagliati spazi significativi, Rubiera si merita tutto questo, è una città importante e questa visibilità gli fa bene.

Prima o poi, arriverà la Serie D
Non nascondo che questo progetto mi affascina, ma oggi non è fattibile. La Serie D è molto cambiata, specialmente in questi ultimi mesi. Oggi, per sopravvivere in quarta serie, devi diventare professionista. Servono molte risorse e non possiamo pensare di tagliare fondi al settore giovanile per affrontare qualcosa che, almeno oggi, è più grande di noi.

Mai fare il passo più lungo della gamba
Abbiamo le strutture, abbiamo la piazza. Stiamo gettando le basi per pensare, nel lungo termine, di tentare il salto di categoria. Se non ci riusciremo noi ci proveranno i dirigenti di domani, i dirigenti che arriveranno in futuro. Noi abbiamo fatto e faremo sempre il possibile.

Angelo Ricchetti resta il presidente dei giovani e del settore giovanile
Assolutamente sì. Il settore giovanile è la mia più grande passione. Prima da genitore e poi da dirigente ho sperimentato l’importanza culturale e sociale del settore giovanile. Noi siamo fondamentali, veniamo subito dopo la famiglia e la scuola. Ho sempre seguito i campionati, specialmente gli Allievi e la Juniores. Starò sempre dalla parte di chi crede nei giovani e nella Scuola Calcio.

I prossimi Europei Under 21 si disputeranno a Bologna, Cesena, Reggio Emilia, Trieste, Udine e Serravalle. Anche Rubiera è tra le città coinvolte
Abbiamo dato la nostra disponibilità al comitato organizzatore e le nostre strutture sono a disposizione degli organi competenti. Il nostro campo è bellissimo, ospitare una Nazionale è davvero una grande gioia per noi, giornate come queste fanno bene a tutta la piazza.

Parliamo del prossimo torneo pasquale. Quali sono le novità?
Stiamo lavorando per organizzare tutto al meglio, ci sta aiutando Roberto Bosco, che resta uno dei nostri amici più leali. Tra le novità segnalo con grande piacere la presenza dell’Atalanta, che ha accettato l’invito e che metterà in vetrina i suoi talenti proprio qui al Valeriani. Roberto ha preso a cuore il Torneo Zini, sono certo che sarà una bellissima edizione.

Presidente, in chiusura, cosa vuole dire agli albori di questo 2019?
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i volontari e i dirigenti che lavorano a luci spente, lontano dai riflettori. Troppo semplice elogiare l’attaccante che segna o il centrocampista di qualità: i veri top player di questa società sono le tante persone che, con umiltà e senso di appartenenza, fanno di tutto per portare avanti la vita del club.