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Venezia, grazie alla manovra arriva il ticket di ingresso

30 dicembre 2018 | 16:57
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Venezia, grazie alla manovra arriva il ticket di ingresso

Potrebbe essere tra 2,5 e 5 euro e sostituirà tassa soggiorno

REGGIO EMILIA – Arriva il ticket di ingresso a Venezia. Lo consente una norma della legge di Bilancio che la Camera sta per votare e che prevede la possibilità di applicare il contributo, come ‘tassa di sbarco fino a 10 euro, a chi raggiunge ‘con qualunque vettore la città antica’. Riguarderà solo i turisti giornalieri e sarà alternativa all’attuale imposta di soggiorno. La misura fiscale, si legge nel testo, ‘potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle grandi navi alla zona lagunare’.

“Tassa di sbarco”: può arrivare a 10 euro
Il Comune di Venezia è autorizzato “ad adottare nelle proprie politiche di bilancio, in alternativa all’imposta di soggiorno, l’applicazione del contributo di sbarco previsto per le isole minori. Inoltre, l’importo massimo consentito per entrambe tali misure è elevato a 10 euro”. E’ quanto prevede, all’art.1, il comma 1129 del maxiemendamento alla legge di bilancio, che introduce la cosiddetta ‘tassa di sbarco’, in sostanza un ticket per chi – con qualunque vettore – arrivi a Venezia per turismo e non pernotti in città. La misura fiscale, si legge ancora nell’articolo, “potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle cosiddette grandi navi alla zona lagunare”.

Venessia.com: giusta tassa sbarco per ‘giornalieri’
“La ‘tassa di sbarco’ punta giustamente a ‘colpire’ i turisti giornalieri, che sono la maggior parte dei visitatori della città, ma portano in termini di fatturato solo il 30% a fronte del 70% portato dai pochi milioni di pernottanti che pagano da anni la tassa di soggiorno”.

Promuove il nuovo ‘ticket’ d’ingresso a Venezia, contenuto in una norma della legge statale di bilancio, Matteo Sechi, portavoce dell’associazione ‘Venessia.com’, che si batte per la difesa della città lagunare dal turismo di massa. I turisti ‘mordi e fuggi’, ricorda Secchi, “sono i responsabili degli intasamenti che tanto mettono in difficoltà la cittadinanza. Da anni i veneziani chiedono misure concrete per gestire le masse turistiche e adesso che finalmente c’è la possibilità di sfruttarle economicamente e cercare quindi di gestirle e contarle”.

“E’ arrivato il tempo – prosegue – di mettere da parte le lagne e le contrapposizioni per trovare le soluzioni tecniche concrete per applicare questa tassa”. Il portavoce di ‘Venessia.com’ avanza una proposta, che rimanda al pagamento delle ‘vignette’, il bollino obbligatorio per chi entra nel territorio dell’Austria: “potremmo introdurre l’uso della Vignette anche a Venezia, obbligando chiunque intenda visitare la città ad acquistarlo (on line o presso una serie di rivendite apposite) in modo che diventi una vera e propria carta di identità temporanea del visitatore”.