SECONDA CATEGORIA |
2 Categoria
/

United Albinea: con Stefano Dall’Acqua vincere è l’imperativo

20 dicembre 2018 | 14:02
Share0
United Albinea: con Stefano Dall’Acqua vincere è l’imperativo

L’ex attaccante centrale di Grosseto, Novara e Reggiana torna in campo a 37 anni.
Il bomber: “Mi ha convinto il direttore sportivo Stefano Bonini, la colpa è sua. Le ambizioni? Non mi piace perdere nemmeno al Nintendo, ho ancora voglia di vincere”

ALBINEA (Reggio Emilia) – Ogni tanto, anche il calciomercato della piccola e sventurata Seconda categoria regala delle perle assolute. Colpi di mercato che portano nuovamente sui giornali (di provincia) nomi e cognomi di beniamini del calcio di ieri, ragazzi che hanno concluso carriere importanti, magari arrivando a calpestare i campi della massima serie o, addirittura, come in questo caso, a vestire la casacca azzurra.

Il mese scorso, dopo una breve trattativa, lo United Albinea ha tesserato l’attaccante Stefano Dall’Acqua, classe 1981, bomber con una buona carriera tra B e Serie C, uno che dal ’99 al 2015 ha girato l’Italia vestendo la maglia del Cittadella, del Catania e del Grosseto oltre che del Lentigione e del Formigine.

Dall’Acqua, che giocò anche nella Reggiana (stagione 2008-2009), aveva appeso le scarpette al chiodo dopo l’esperienza col Conegliano (2015), nei dilettanti, ha deciso però di rimettersi in gioco e, con i suoi 91 kg e i suoi 192 centimetri d’altezza è certamente pronto a lasciare il segno in questo girone di ritorno, con la maglia dello United del presidente Alessandro Simonazzi.

Stefano, chi ti ha convinto a tornare in campo?“La colpa è di Stefano Bonini, il direttore sportivo dello United. Siamo amici da tanto tempo e, dopo qualche telefonata, abbiamo deciso di vederci per parlarne seriamente. La colpa è sua (ride)”

Hai svolto i primi allenamenti, come ti sembra la squadra?“Sono sincero: ero convinto di trovare livelli davvero bassissimi, non conosco questa categoria. Però, in tutta franchezza, posso dire che il livello della squadra e degli allenamenti mi ha sorpreso molto. La squadra ha carattere, ha qualità, inoltre il ritmo è buono e questo mi ha sorpreso positivamente”

A 37 anni torni in campo, è una bella sfida.“La mia compagna e mio figlio sono reggiani, io mi sento di Reggio per adozione. Ho girato l’Italia ma oggi ho deciso di stabilirmi in questa città, una delle piazze che mi ha dato di più. Lavoro nel manifatturiero e inoltre gioco nello United, vicino alla mia famiglia e con la solita voglia di fare bene. Cosa volere di più?”

Che ricordo ti ha lasciato l’esperienza alla Reggiana?“Ricordi bellissimi, sia del mister, sia della squadra. Dispiace non essere riuscito a fare di più, in termini di gol, ma ancora oggi dico che l’anno a Reggio è stato uno dei più significativi per la mia carriera”

Tutti i tuoi compagni confidano nelle tue prestazioni. “Non mi nascondo: ora mi sto allenando per ritrovare fiato e forma. Nel girone di ritorno niente scuse: andiamo in campo e ribaltiamo le sorti del campionato. A 37 anni ho ancora voglia di segnare e di giocare, per me è una nuova sfida e voglio, fin da subito, mettermi a disposizione della società e dei miei compagni di squadra. Non mi piace perdere nemmeno quando gioco al Nintendo, figurati in campo…”

Il ruolo ti aiuta molto, nonostante la carta d’identità.“Pe fortuna non gioco in fascia (ride). L’attaccante centrale deve affidarsi molto al suo intuito e alla tecnica. Oggi non sono certo rapido come nel 2010 ma l’esperienza ti aiuta molto a farti trovare al posto giusto nel momento giusto. Poi ho una fisicità e una stazza che certamente mi aiuteranno a fare a sportellate con le difese della Seconda, su questo non ci sono dubbi”

Hai conosciuto il presidente Alessandro Simonazzi? Che tipo è?“Una persona molto seria, con grande carisma. Vuole costruire una società solida, ha investito molto nel settore giovanile e nel rafforzamento delle strutture. Io credo che, uno degli spot migliori per promuovere una Scuola Calcio sia quello di portare la prima squadra in campionati più importanti, così da rendere tutto più interessante. Nel mio piccolo mi impegnerò per aiutare Simonazzi, Tanferri, Bonini e tutti gli altri a costruire una società capace di fare calcio nella maniera migliore possibile”