Povertà, a 700 reggiani il reddito di solidarietà o inclusione

11 dicembre 2018 | 18:46
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Povertà, a 700 reggiani il reddito di solidarietà o inclusione

Migranti in calo del 37% dal 2014. Cresce integrazione: chi resta prende cittadinanza e apre aziende

REGGIO EMILIA – Solo nella citta’ di Reggio Emilia, nel 2017, sono stati 2.149 i nuclei familiari che hanno usufruito di contributi e sostegni economici come il Reddito di solidarieta’, mentre il dato parziale ad ottobre del 2018 conta gia’ quasi 700 beneficiari di reddito di inclusione e solidarieta’.

E’ evidenziato nel nuovo rapporto (il settimo) sulla coesione sociale realizzato dalla Camera di commercio in collaborazione con il Comune, nella parte dell’analisi dedicata agli aspetti dell’economia locale. Un fronte che registra luci ed ombre perche’, a fronte dei numeri di coloro che chiedono aiuto, si sottolinea anche una ripresa dell’occupazione e del benessere delle famiglie.

“Negli ultimi sette anni- sintentizza il curatore del rapporto Gino Mazzoli- sono stati recuperati 12.000 posti di lavoro dei 15.000 persi durante la crisi. Valori importanti a cui si associa, finalmente, anche una riduzione del numero delle persone segnate da vulnerabilita’ lavorativa”. Le persone in cassa integrazione, quelle iscritte alle liste di disoccupazione e quelle interessate da contratti di solidarieta’ restano pero’ ancora molte, intorno alle 47.000.

Intanto, Stefano Landi, presidente della Camera di commercio reggiana, evidenzia che anche la condizione delle famiglie reggiane e’ in miglioramento “con un reddito disponibile in costante crescita dal 2012, previsto anche a fine anno e nel 2019”. Insomma, conclude l’assessore comunale Daniele Marchi, “abbiamo l’immagine di una citta’ che sta ritrovando un suo equilibrio e, grazie anche ad una economia forte e di eccellenza, sta cercando di mettersi alle spalle parte degli effetti di questa crisi. Il lavoro da fare ancora pero’ non manca”.

Migranti in calo del 37% dal 2014
Cala il numero degli stranieri e, con quelli che restano, cresce l’integrazione. E’ uno dei dati emersi dal settimo rapporto sulla coesione sociale realizzato dalla Camera di commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con il Comune , curato dalla psicologo e sociologo Gino Mazzoli. Secondo l’analisi, il flusso migratorio verso il territorio (costituito oggi per il 60% da italiani e per il 40% da stranieri) ha registrato una frenata del 37% e il numero degli stranieri e’ sceso di circa 7.500 unita’ negli ultimi quattro anni.

Nello stesso tempo appaiono in evidente crescita i livelli di integrazione, rappresentati anche dai 10.113 amministratori d’azienda provenienti da altri Paesi e dalle 7.979 imprese a guida straniera (200 in piu’ in un solo anno) presenti in provincia. “Al calo dei flussi migratori, ai rientri e ai trasferimenti in altre aree del Paese si lega una parte preponderante del nuovo contesto sociale del nostro territorio”, spiega Mazzoli.

Sul quale, aggiunge, “ha inciso l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di quanti presentano i requisiti previsti dalla legge e, tra questi, la regolare residenza da dieci anni e un adeguato reddito personale o familiare da almeno tre anni”. Il carattere altruista della comunita’ reggiana e’ infine testimoniato dai cittadini che si dedicano al volontariato: 35.600 in tutta la provincia, pari al 6,7% della popolazione.