La buona notizia |
0 - Copertina
/
Altre news
/

Il Natale dei volontari settantenni alla mensa dei poveri

24 dicembre 2018 | 11:49
Share0
Il Natale dei volontari settantenni alla mensa dei poveri

In via Adua cinquanta pensionati preparano cento pasti al giorno per i più bisognosi. ll presidente Dallasta: “Condividere la sofferenza anche nel giorno del Santo Natale”

REGGIO EMILIA – Un Natale al servizio dei più bisognosi. E’ quello che trascorreranno un gruppo di settantenni di Anteas Reggio Emilia Cisl presso il servizio mensa Caritas, in via Adua di Reggio Emilia che rimarrà aperto, grazie a loro, anche per tutto il periodo delle feste natalizie.

“Lavoriamo in stretto rapporto con tutte le parrocchie della provincia – racconta Licinio Paterlini, responsabile della mensa – Ogni anno facciamo circa 230 aperture. E per Natale saremo aperti fino al 7 di gennaio”.

“Ogni giorno – aggiunge – prepariamo dai 100 ai 115 pasti. I nostri ospiti sono di tutte le nazionalità: marocchini, ucraini, nigeriani e anche tanti italiani. Il gruppo è molto variegato. Purtroppo stiamo assistendo a una certa cronicità del fenomeno: vediamo gli stessi bisognosi da diversi anni e questo significa che difficilmente si riesce a rientrare nel mondo del lavoro”.

Per accedere al servizio bisogna recarsi ai centri d’ascolto Caritas e dimostrare il reale stato di bisogno. In questo modo si può ottenere una tessera che permette di venire della mensa. Dice Paterlini: “Il cibo che serviamo viene recuperato dalla grossa distribuzione o da donazione. E’ davvero poco quello che comperiamo”.

“I nostri volontari sono tutti pensionati vicino ai settant’anni – aggiunge il presidente di Anteas, Mario Dallasta, -, finora abbiamo radunato oltre 50 persone che prestano lo loro disponibilità in questo tipo d’attività e ci aiutano gestire la mensa”.

E a Natale un’apertura straordinaria. Conclude Dallasta: “Anche il giorno di Natale la mensa resterà aperta. Passare le festività in mezzo ai poveri è un’esperienza unica. Dobbiamo allargare il senso di famiglia e aprirci alle sofferenze degli altri anche in questi giorni di festa”.