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Manovra, nel governo si tratta sul 2%: pensioni d’oro, slitta il taglio

2 dicembre 2018 | 18:36
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Manovra, nel governo si tratta sul 2%: pensioni d’oro, slitta il taglio

Depositato il pacchetto di emendamenti in commissione alla Camera. Gran parte dei nodi sono rinviati al Senato. Non c’è il taglio delle pensioni d’oro e il pacchetto per la famiglia. Quota 100′ e reddito saranno in provvedimenti separati. Nota congiunta Salvini-Di Maio: “Dialogo franco con l’Ue senza rinunce, Conte nostro garante”

REGGIO EMILIA – Nel governo si tratta sul deficit al 2%. E’ possibile un nuovo vertice dei leader con il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, tra stasera e domani, quando Tria sarà all’Eurogruppo. Ma se non si raggiungerà un accordo, l’Ue deciderà la procedura contro l’Italia il 19 dicembre.

Intanto, governo e relatore hanno depositato un pacchetto di emendamenti alla manovra in commissione alla Camera: 54 proposte di modifica. Gran parte dei nodi sono rinviati al Senato. Tra le proposte, non c’è il taglio delle pensioni d’oro e neppure il pacchetto per la famiglia. Niente anche su ‘quota 100’ e reddito che saranno in provvedimenti separati. Ci sono invece il raddoppio dal 20 al 40% del taglio dell’Imu sui capannoni e più fondi per ridurre le liste d’attesa nella sanità e per 4mila nuove assunzioni nei centri per l’impiego.

In una nota congiunta, Matteo Salvini e Luigi Di Maio scrivono: “Conte ha evidenziato puntualmente l’apertura del governo a un dialogo franco e rispettoso con le istituzioni europee, senza rinunce su quel patto con gli italiani fondato su equità sociale, lavoro, crescita e sviluppo sostenibile che costituisce la stella polare della nostra azione. Conte sta illustrando all’Europa le potenzialità dell’ampia agenda di riforme che riporterà il Paese a crescere, evitando il rischio di una terza recessione e aprendo all’Italia una prospettiva futura migliore”.

E aggiungono: “Le nostre misure rimettono in moto l’occupazione e la produttività, tendendo la mano a chi è rimasto indietro in questi anni di crisi, dando respiro ai consumi e guardando agli investimenti come trampolino fondamentale per la crescita nel lungo periodo”.