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La Regione abolisce il superticket dal primo gennaio

10 dicembre 2018 | 18:29
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La Regione abolisce il superticket dal primo gennaio

I nuclei con almeno due figli a carico non dovranno piu’ pagare il ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche. Il M5S: “Sgravi elettorali da fare prima”

REGGIO EMILIA – Entrano in vigore dall’1 gennaio le esenzioni in sanita’ decise nel luglio scorso dalla Regione Emilia-Romagna. Nel nuovo anno non pagheranno piu’ il cosiddetto superticket sui farmaci e sulle visite specialistiche tutti gli emiliano-romagnoli con reddito famigliare fino a 100.000 euro.

Inoltre, tutti i nuclei con almeno due figli a carico non dovranno piu’ pagare il ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche, sia quelle dei genitori che quelle dei figli. Per il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha presentato le misure stamane in viale Aldo Moro accanto all’assessore alla Sanita’ e alla direttrice dell’assessorato Licia Petropulacos, e’ anche un modo per rispondere alla crisi dei consumi. “La nostra e’ una operazione verso i ceti medi da quasi 35 milioni di euro complessivamente. Speriamo che una pizza in piu’ o un paio di scarpe…”.

La stoccata al governo
Non manca la stoccata al Governo di Lega e M5s. “Le forze che governano il paese avevano promesso in campagna elettorale chi di abolire il superticket, chi di abolire il ticket. Noi lo abbiamo fatto”. Gli sgravi, sottolinea sempre Bonaccini, sono stati resi possibili dai risparmi, a partire da quelli sugli acquisti per il servizio sanitario regionale attraverso la centrale unica Intercent-Er. “Ci possiamo permettere alcune manovre che altri non si possono permettere, come assumere nuovi operatori sanitari anche l’anno prossimo, perche’ abbiamo saputo efficientare la macchina pubblica”. Ora la speranza e’ che nella trattativa con Bruxelles per la manovra 2019 non spuntino nuovi tagli in sanita’. “Non voglio neanche pensare che si intervenga in quel senso”, fa sapere il governatore.

L’esenzione sul superticket vale fino a due euro a confezione sui farmaci (tetto massimo di quattro euro a ricetta) e fino a 10 euro sulle prestazioni specialistiche. Per goderne, oltre ad avere un reddito fino a 100.000 euro, occorre essere residenti in regione o essere domiciliati con un medico di base in Emilia-Romagna. L’abolizione del ticket base per le famiglie con almeno due figli invece interessera’ circa 330.000 nuclei, circa 1,1 milioni di residenti.

Le famiglie non dovranno fare nulla per ottenere questi benefici. “Se pero’ i cittadini non si riconosceranno nei dati dell’ultima dichiarazione dei redditi che verranno utilizzati- spiega Petropulacos- potranno produrre una autocertificazione da presentare al Cup, al medico di base o direttamente sul fascicolo sanitario elettronico”. Lo stesso Venturi mette in conto qualche svarione iniziale ma la misura avra’ una ricaduta “concreta e consistente per stragrande maggioranza dei cittadini della nostra regione”.

Il M5S: “Sgravi elettorali da fare prima”
I 5 stelle non lasciano passare le critiche al Governo e bocciano gli sgravi sanitari cosi’ come li ha presentati la giunta Bonaccini. “Invece di accusare costantemente il Governo su qualsiasi cosa, Bonaccini dovrebbe spiegare perche’ per oltre due anni ha detto di no alla nostra richiesta di abolizione del superticket in Emilia-Romagna, nonostante ci fosse un chiaro mandato dell’Assemblea legislativa dopo l’approvazione di una risoluzione proprio del Movimento 5 stelle. La verita’ e’ che lui, assieme al Pd, ad utilizzare qualsiasi provvedimento come merce elettorale. E non e’ un caso che l’abolizione del superticket arrivi proprio nell’anno in cui si andra’ a votare”, afferma in una nota la consigliera regionale M5s Raffaella Sensoli.

“Si tratta di un provvedimento che invocavamo da tempo e che a nostro avviso la Regione avrebbe dovuto e potuto applicare prima”, prosegue Sensoli, che pone l’accento sull’input dato a suo tempo dall’assemblea legislativa. Ma Bonaccini fino ad oggi non si era mai impegnato perche’ a suo avviso “c’era il rischio di ripercussioni sull’entita’ del fondo sanitario nazionale assegnato all’Emilia-Romagna. Oggi pero’, che al governo non c’e’ piu’ il Pd, tutta questa premura e’ magicamente scomparsa, anzi, si accusa il Movimento 5 Stelle e il Governo di non averlo ancora fatto a livello nazionale, come se negli ultimi 10 anni al governo ci fosse stato sempre e solo il M5s”.

Il Pd esalta la scelta dell’amministrazione
Ma il Pd esalta la scelta dell’amministrazione. “Nel 2019 oltre due milioni di cittadini emiliano-romagnoli risparmieranno quasi 35 milioni di euro per spese sanitarie”, afferma il segretario regionale Paolo Calvano.

Grazie all’abolizione del superticket (per i redditi fino a 100.000 euro) e a quella del ticket base sulle prime visite delle famiglie con almeno due figli, la giunta Bonaccini “rende ancora piu’ accessibile il sistema sanitario regionale, un’eccellenza internazionale che dal prossimo anno sara’ ancor di piu’ alla portata di tutti. Mantenere il livello dei servizi e ridurre i costi, in Emilia-Romagna si puo’ perche’ c’e’ una politica che e’ capace di mettere al centro le persone”.

“Si tratta di un impegno straordinario da parte della nostra Regione, per una misura unica nel suo genere e che ci rende orgogliosi”, scrive dal canto suo il capogruppo dem in Regione Stefano Caliandro. “A questo punto viene da chiedersi se anche il ‘Governo del cambiamento e delle promesse’ sara’ in grado di mantenere la parola data a milioni di italiani che attendono fiduciosi di toccare con mano i benefici annunciati o se invece rimarranno tristemente delusi”.