Giornata della disabilità, Stefania Azzali ospite al liceo Chierici

1 dicembre 2018 | 15:20
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Giornata della disabilità, Stefania Azzali ospite al liceo Chierici

La presidente di Ring14 e Casa Gioia ha incontrato tanti studenti e risposto alle loro domande

REGGIO EMILIA – All’istituto d’arte Chierici c’è stata, nei giorni scorsi, una mattinata diversa dalle altre. Anziché aprirsi, come di consueto, con interrogazioni e spiegazioni, si è fatta teatro di un confronto aperto sul tema della disabilità, a cominciare dalla lettura – affidata proprio ad alcuni studenti – di testimonianze di famiglie che vivono da vicino questa condizione. Ospite Stefania Azzali, presidente di Ring14 – Onlus creata da genitori di bambini colpiti dalle sindromi del cromosoma 14 – e della cooperativa Casa Gioia, nata a sostegno di ragazzi e adulti con disabilità cognitive, autismo e problemi di apprendimento scolastico, cui propone numerose attività con il supporto della scienza ABA (www.casagioia.org).

“Mio figlio Matteo ha una malattia genetica rara molto grave che causa disabilità sia dal punto di vista dello sviluppo cognitivo – non parla, ha tratti autistici – che clinico, – ha crisi epilettiche, basse immunità, fa fatica ad alimentarsi e a camminare: questa sindrome si chiama Ring14”, ha raccontato Stefania Azzali aprendo l’incontro, organizzato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nel 1981 il 3 dicembre di ogni anno. “Ho voluto essere qui, oggi, perché troppo spesso si parla di questo tema in modo scolastico e un po’ generico: in realtà la disabilità porta con sé una miriade di emozioni, belle e brutte, condivisibili con ognuno di voi. I vostri compagni leggeranno le esperienze – e le emozioni ad esse collegate – di tanti genitori: vi renderete conto che appartengono alla vita quotidiana di tutti”.

Dolore, tristezza, rabbia, senso di impotenza; ma anche felicità, amore, speranza, gioia. Le testimonianze lette dai ragazzi nella grande sala delle colonne del Chierici sono state espressione di tutto ciò: affiancati dai professori Lara Rovacchi e Ferdinando Bertocchi, tantissimi studenti hanno ascoltato i racconti di esistenze vissute tra sentimenti e stati d’animo contrastanti, scoprendoli comuni a molti.

L’incontro è stato occasione di riflessione e confronto, reso vivace dagli interrogativi posti dai giovani. Qualcuno ha domandato quanto sia alto il rischio di essere vittima di bullismo in una condizione di svantaggio, qualcun altro si è informato su come poter comunicare con un compagno che non parla; c’è stato chi ha chiesto se queste sindromi siano curabili, chi ha condiviso un’esperienza personale. Tanti, dunque, gli argomenti al centro della discussione. Le emozioni si sono rivelate un modo realistico ed efficace per animare il dibattito: imparare ad accoglierle e a gestirle, senza cercare di negarle, è il modo migliore per affrontare ogni situazione, ha spiegato Stefania Azzali.