Furti ed estorsione, la polizia arresta due sinti

19 dicembre 2018 | 13:22
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Furti ed estorsione, la polizia arresta due sinti

Padre e figlio che vessavano i vicini del quartiere di Cavazzoni chiedendo soldi per beni rubati

REGGIO EMILIA – Due uomini, padre e figlio appartenenti alla comunita’ sinti di Reggio Emilia sono stati arrestati oggi dalla squadra Mobile della Questura, in esecuzione di altrettante misure di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del tribunale. Sono entrambi gravemente indiziati di rapina in abitazione e, il solo figlio, di plurimi reati di estorsione.

Le indagini, coordinate dalla Procura reggiana, hanno preso avvio dal furto di una motocicletta, seguito dal tentativo di estorsione di denaro nei confronti del proprietario per riaverla. Da questo episodio le indagini, durate alcuni mesi, hanno fatto emergere le condotte delinquenziali del 21enne Degan Debarre il cui padre, il 41enne Antonio Debarre, era costantemente informato.

Nel proprio quartiere, Cavazzoni, ha appurato la Polizia, il giovane era solito effettuare soprusi ed angherie a vicini e passanti e, in particolare, consumare dei furti pretendendo poi del denaro per la restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari. Tra le vittime delle condotte estorsive anche due minori. Ad entrambi gli arrestati viene contestata anche la commissione di una rapina in abitazione, consumata utilizzando un narcotico per stordire la vittima e renderla incapace di reagire. Nessuna delle vittime ha mai denunciato padre e figlio per paura di ritorsioni.

La Polizia ritiene ragionevole “che i due si siano resi responsabili di ulteriori condotte estorsive” e annota come “si avvalessero del clima di omerta’ creatosi commettendo, in modo sfrontato e quasi ostentato, le condotte delinquenziali ascrittegli”.