Carpineti, scontro fra primo cittadino e sindacati su Asp

20 dicembre 2018 | 18:56
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Carpineti, scontro fra primo cittadino e sindacati su Asp

Su esternalizzazione servizio cucine del centro anziani. Cgil, Cisl e Uil: “Decisione unilaterale”. Borghi: “Palesi falsità che non fanno certo onore alle associazioni dei lavoratori

CARPINETI (Reggio Emilia) – E’ battaglia fra Cgil, Cisl e Uil e il Comune sulla esternalizzazione del servizio cucine all’Asp don Cavalletti di Poiago di Carpineti. I sindacati ricordano che da due anni si battono per mantenere la gestione pubblica dell’Asp “contro la ostinata, quanto pretestuosa volontà del sindaco Borghi di esternalizzare l’unica struttura pubblica per gli anziani del Distretto socio-sanitario della montagna ad una cooperativa”.

La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori ha permesso di aprire un dialogo e di dare vita a un tavolo tecnico che ha dimostrato che la struttura poteva rimanere pubblica recuperando le risorse sufficienti per arrivare al pareggio di bilancio, attraverso una più attenta e oculata analisi e riallocazione delle diverse voci di spesa.

Il 26 novembre scorso è stata presa la decisione di rinunciare all’ipotesi di esternalizzare l’ASP Don Cavalletti. Scrivono i sindacati: “Tuttavia, a margine dell’incontro, la dirigenza dell’Asp ha posto in modo interlocutorio e non in modo ufficiale, l’ipotesi di considerare anche l’opportunità di esternalizzare il servizio cucine allo scopo di risparmiare, a detta loro, una cifra pari a 20.000 euro”.

Il sindacato ha espresso la sua contrarietà e la dirigenza ASP Don Cavalletti, a loro dire, “non ha replicato né proposto l’appalto a ditta esterna dei servizi della cucina”.

Continuano Cgil, Cisl e Uil: “In questi giorni abbiamo appreso con stupore della decisione unilaterale dei sindaci dell’Unione dell’Appennino che, senza dare alcuna informazione, né preventiva né successiva, alle rappresentanze sindacali, hanno deciso di procedere con l’adozione di una delibera che prevede la privatizzazione delle cucine, con l’aggravante di comunicare ai lavoratori che la decisione sarebbe stata condivisa con le Organizzazioni sindacali”.

Concludono i sindacati: “Abbiamo chiesto all’ASP Don Cavalletti un incontro urgente. Proseguiremo la nostra iniziativa non solo perché l’Asp Don Cavalletti rimanga in mano pubblica sia per i servizi offerti agli anziani e sia per il personale dedicato, ma anche per l’internalizzazione del Centro diurno e dell’Assistenza Domiciliare a salvaguardia della qualità del lavoro dei dipendenti e dei servizi per gli anziani della montagna reggiana”.

Il sindaco Borghi: “Palesi falsità che non fanno certo onore alle associazioni dei lavoratori e dei salariati stessi”
A stretto giro di posta arriva la replica del sindaco Borghi che dice che “non è assolutamente vero che c’è ‘una pretestuosa volontà del sindaco Borghi di esternalizzare l’unica struttura pubblica del distretto socio sanitario della montagna ad una cooperativa’ come scrivono i sindacati. È proprio vero il contrario. E questo lo possono confermare anche le lavoratrici dipendenti e interinali del Don Cavalletti presenti nell’incontro del 18 dicembre dove ho ribadito per l’ennesima volta che la soluzione ideale dell’ASP Don Cavalletti sarebbe una trasformazione in ASC, Azienda Speciale Consortile, della categoria delle Aziende pubbliche. Ho anche ipotizzato che in caso di questo passaggio alcune lavoratrici interinali sarebbero potute passare ad assunzione diretta a tempo indeterminato”.

Il tema, sottolinea il sindaco, non è poi solo comunale. “Proprio come scrivono i sindacati, il don Cavalletti è “l’unica struttura pubblica del distretto socio sanitario della montagna” ed essendo distrettuale tutte le iniziative che riguardano l’ASP deve essere assunta dai sindaci dove ognuno ha un voto”. Nell’ultima assemblea dell’ASP Don Cavalletti i sindaci presenti hanno preso la decisione di esternalizzare la cucina. Borghi non era presente per precedenti impegni.

Ma “questo i sindacati non lo scrivono. Come non scrivono che per il personale di cucina non cambierà nulla perché può scegliere di essere comandato al nuovo gestore oppure rimanere in struttura. Alle stesse condizioni economiche e di trattamento poiché il personale rimarrà dipendente dell’ASP”.

Il sindaco rivendica poi il lavoro di risparmio fatto. “L’’attuale Amministrazione otterrà a breve un finanziamento di 500mila euro per il recupero della stalla fienile del don Cavalletti con creazione di nuovi posti di lavoro. E questo grazie a minor perdite di gestioni che hanno permesso all’Istituto di disporre di quei 50 mila euro necessari per poter completare l’opera. Sempre questa amministrazione ha ridotto le spese d’ufficio da circa 144 ore la settimana a 30 ore la settimana! Riduzione che ha permesso di minimizzare le perdite. E il sindacato non dice che il Comune di Carpineti negli ultimi quattro anni ha dovuto destinare quasi 400 mila euro del suo bilancio, sottraendoli ai cittadini, per ripianare perdite perlopiù degli anni precedenti. Se non l’avesse fatto i lavoratori sarebbero rimasti senza stipendi. Questa è stata l’ASP e questa è nell’ultimo periodo”.

Per Borghi la questione è elettorale: “Si avvicinano le elezioni e il sindaco di Carpineti non è di espressione PD. Per cui il sindacato, del quale come tanti sanno fino a qualche tempo fa nutrivo fiducia in qualità di lavoratore dipendente, calpesta la sincerità e si tuffa nella mischia politica, in sfregio al buon senso e alla terzi. Fortunatamente i cittadini, i dipendenti e soprattutto i contribuenti sanno ragionare con la propria testa e pertanto sapranno facilmente distinguere le cose vere da quelle false”.