Il processo alla 'ndrangheta |
0 - Copertina
/
Cronaca
/

Aemilia, sequestrati a Gaetano Blasco beni per un milione

13 dicembre 2018 | 13:05
Share0
Aemilia, sequestrati a Gaetano Blasco beni per un milione

Si tratta dell’imprenditore calabrese già condannato nei due riti a ben 41 anni di carcere

REGGIO EMILIA – Nuovo colpo della magistratura al patrimonio della ‘ndrangheta in Emilia. La direzione investigativa Antimafia di Firenze, coadiuvata dalla Dda di Bologna, ha sequestrato infatti un patrimonio di oltre un milione di euro all’imprenditore calabrese Gaetano Blasco, noto esponente del sodalizio criminale legato alla famiglia Grande Aracri di Cutro, attualmente detenuto.

Era lui che rideva assieme a Valerio, a poche ore dal terremoto in Emilia, fregandosi le mani per gli affari che avrebbero potuto fare con la ricostruzione, coinvolgendo nel gioco degli appalti, secondo l’accusa, l’imprenditore modenese Augusto Bianchini.

Crotonese, 57 anni, Blasco era stato arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione Aemilia per associazione di stampo mafioso, reato per il quale il 31 ottobre scorso e’ stato condannato dal Tribunale di Reggio Emilia con rito abbreviato a 17 anni e quattro mesi.

Nel rito ordinario ha riportato inoltre una condanna in primo grado a 21 anni (piu’ 26.000 euro di multa) per altri reati aggravati dal metodo mafioso: incendi, estorsioni, usura, violazioni tributarie. Le indagini condotte sul conto di Blasco e dei suoi familiari, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Bologna Beatrice Ronchi, sono state supportate anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, tra cui Antonio Valerio, che ha riferito tra l’altro durante il processo Aemilia della formale affiliazione di Blasco alla ‘ndrangheta. E’ stato inoltre riscontrata una evidente sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati negli anni dall’uomo e il suo tenore di vita, di movimentazioni di capitali e degli investimenti immobiliari effettuati.

Complessivamente, il sequestro ha interessato sei societa’, un immobile a Reggio Emilia, sette beni mobili registrati e nove rapporti bancari (tra conti correnti, libretti di deposito e titoli). Trasferitosi a Reggio Emilia a fine anni ’90 Blasco ha da sempre intrattenuto stretti rapporti con esponenti della ‘ndrangheta in Calabria, favorito anche dal ruolo primario ricoperto in seno al clan Grande Aracri dal fratello Salvatore, ucciso nel 2004 nella faida con il clan Dragone.