Reati fiscali, arresti fra Modena e Reggio della Finanza

22 novembre 2018 | 11:53
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Reati fiscali, arresti fra Modena e Reggio della Finanza

In 12 sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale: sequestrati beni per 26 milioni di euro

REGGIO EMILIA – In tutto, 12 persone arrestate nelle province di Modena e Reggio Emilia con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alle frodi fiscali e oltre 26 milioni di euro di beni mobili e immobili sequestrati dopo varie perquisizioni. È l’esito dell’operazione “Saldo 0,01” condotta dalla Guardia di finanza di Modena, illustrato oggi insieme al procuratore Lucia Musti. Alle indagini, coordinate dai sostituti procuratori Marco Imperato e Giuseppe Amara, ha collaborato l’ufficio antifrode della direzione regionale dell’Agenzia delle entrate di Bologna.

Si e’ partiti individuando un professionista modenese che, gia’ dal 2015, risultava aver trasmesso centinaia di modelli F24 per conto di diverse decine di societa’, in cui i debiti tributari dei contribuenti venivano irregolarmente compensati. Come? Con riferimento al periodo 2015-2016, il debito reale veniva bilanciato dall’indicazione di presunti crediti di imposta, poi risultati fittizi. Poi, si procedeva a compensare tramite crediti d’imposta altrui messi a disposizione dei clienti del professionista attraverso l’istituto dell’accollo, a fronte di un corrispettivo proporzionale all’importo compensato.

Ancor piu’ sospetti gli stratagemmi web: veniva usato l’home banking al posto del solito canale Entratel, la piattaforma digitale dell’amministrazione finanziaria che consente la verifica in tempo reale del credito, per pagare tributi residui sempre e solo pari a 0,01 euro. Da qui, infatti, il nome dell’operazione. Per evitare i controlli delle Entrate, le somme di compensazione erano sempre inferiori a 5.000 euro, in modo da poter usare diversi modelli F24 per il “pagamento” delle somme superiori.

Cosi’, il gip ha accolto la richiesta della Procura disponendo la custodia cautelare nei confronti delle 12 persone (cinque in carcere e sette ai domiciliari, dalle intercettazioni e’ emerso che diverse dicevano di essere guidate da “un boss”) dopo 19 perquisizioni, anche nel bolognese e nel reggiano, con l’impiego di una novantina di finanzieri, aiutati anche da un mezzo aereo del reparto operativo aeronavale di Rimini.

Complessivamente, 29 risultano gli indagati, ad alcuni dei quali e’ contestato anche il reato di autoriciclaggio. Il decreto di sequestro preventivo per oltre 26 milioni di euro, finalizzato alla confisca, e’ pari al danno causato alle casse dell’erario nel periodo 2017-2018.