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Pd verso il congresso, Renzi il grande assente

17 novembre 2018 | 18:20
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Pd verso il congresso, Renzi il grande assente

Riunita a Roma l’Assemblea ad otto mesi dalla sconfitta elettorale. Martina: fianco a fianco alle piazze, per alternativa. L’ex ministro Minniti non ha ancora sciolto le sue riserve

REGGIO EMILIA – L’Assemblea nazionale del Pd si è aperta a Roma con l’intervento del segretario uscente Maurizio Martina, che ha attaccato il governo. In sala erano presenti tutti i dirigenti e i candidati al congresso, tranne Matteo Renzi. La Direzione del partito ha nominato, quindi, la Commissione nazionale per il congresso, chiamata a redigere il regolamento delle Assise. La prima riunione è fissata a martedì prossimo.

A quanto apprende l’Ansa da fonti Dem presenti all’Assemblea, è sempre più reale la possibilità di una candidatura al congresso di Martina che potrebbe confermare la sua disponibilità nei prossimi giorni. Il progetto a cui lavora Martina, riferiscono le fonti, sarebbe giocato in chiave generazionale con la presenza di giovani e amministratori locali dei territori. L’idea dovrebbe raccogliere il sostegno anche di diverse personalità del PD, al di là delle aree formatesi nello scorso congresso, ed evitare la polarizzazione sino a qui emersa con le candidature di Nicola Zingaretti e Marco Minniti.

Martina: “Dobbiamo aprire un corpo a corpo con la destra dello status quo”
“L’incrocio storico tra domande di senso e battaglia per l’Europa, puo’ rivelare la ragione stessa del nostro essere, del nostro fare, del nostro impegno per l’Italia”, ha detto Martina aprendo i lavori dell’Assemblea. “Dobbiamo aprire un corpo a corpo con la destra dello status quo, da intraprendere per una Europa più sociale, che protegga e promuova i cittadini, che sconfigga una sensazione che attraversa la società. Abbandonare l’orizzonte europeo è una follia”, ha concluso.

“Un congresso fatto a modo, con questa ambizione puo’ essere uno strumento utile per parlare al Paese e ricostruire un rapporto con la società. Dipende solo da noi. Uno strumento non dice nulla di per sé, dipende dalle donne e dagli uomini che lo usano”, ha aggiunto Martina. “Vorrei che sentissimo fino in fondo – ha insistito – la responsabilità di un percorso congressuale per la responsabilità, in grado di costruire l’unità, quella vera, perché si ha nella pluralità un fattore di ricchezza”.

“Facciamo in modo che tutti escano da questa esperienza un passo avanti – ha detto ancora – ricordiamoci che il nostro nemico è la destra, che la partita vera comincia un minuto dopo e che a nessuno è consentito di giocare in modo tatticamente ossessivo”. Martina ha ricordato che nei primi mesi del 2019 ci saranno le elezioni regionali in Sardegna, Basilicata e Abruzzo: “in quelle regioni tutti i candidati vanno a fare campagna elettorale per il Pd per vincere, sono sicuro che nessuno si sottrarrà a impegno unitario”. “In bocca al lupo a tutti i candidati – ha concluso – chiunque sia, so che saremo una grande squadra prima, durante e dopo il congresso”.

“Noi tutti abbiamo guardato con interesse le piazze, quello che sta accadendo nel Paese. Le immagini di Torino, di Roma ci hanno colpito, le 70 piazze di ieri ci hanno colpito. Penso che si avverta, anche se in penombra, il rischio per il Paese che il governo fa correre e il dovere di una risposta”, ha detto ancora Martina. “Noi non siamo indifferenti a quelle mobilitazioni – ha aggiunto – chiediamo uno sforzo oltre il Pd, ci mettiamo fianco a fianco quando le battaglie sono giuste, per una alternativa più larga, più nuova, dove il Pd non è esclusivo, non guarda dall’alto in basso né ci mette il cappello sopra, le guarda con rispetto. Noi dobbiamo metterci li’ in mezzo, con pazienza, sapendo che quella è la nostra ambizione”, ha concluso.

Zingaretti: via il contributo di 1-2 euro richiesto ai gazebo ai votanti del Pd
Via il contributo di 1-2 euro richiesto ai gazebo ai votanti del Pd, come segnale di massimo coinvolgimento degli italiani alla nuova fase che il Pd vuole aprire. E’ l’appello lanciato da Nicola Zingaretti, a margine dell’Assemblea nazionale del Pd.

“Si apre una fase di discussione congressuale – ha detto Zingaretti – che non puo’ che far bene a questo partito ma anche all’Italia. Bisogna cambiare, io l’ho sempre detto, anche perché sta avvenendo qualcosa di importante in Italia. Credo che la cosa più significativa su questo governo l’abbiano detto ieri gli studenti con gli striscioni “non è questo il cambiamento”.

Era anche nella piazza di Torino, nella piazza contro la legge Pilon, era nella Perugia Assisi, era nelle cento proteste di chi ha capito che questo è un governo che sta governando ma non è la soluzione ai problemi degli italiani”. “Ora occorre una forza – ha detto ancora – che si rimetta in discussione che torna protagonista cambiando e io farò di tutto per aprire una fase politica diversa, perché una fase si è conclusa, e per tornare in sintonia con l’Italia che vuole sperare occorre costruire una nuova speranza per questo Paese. E lo può fare un Pd diverso, aperto, alleato delle forze migliori della società che con umiltà diventa anche colui che ricostruisce e rigenera una campo nuovo e diverso. Non si deve tornare indietro verso formule che hanno fallito ma non si puo’ nemmeno stare fermi, occorre una nuova strada che chiami la parte migliore dell’Italia a collaborare, a combattere per un nuovo modello di sviluppo. Penso che ce la possiamo fare, la strada è lunga ma mi auguro che le regole che ci diamo per il congresso mirino alla massima partecipazione delle persone al nostro congresso. Faccio un appello a tutti gli italiani che vogliono il cambiamento, segnatevi nell’agenda la data delle primarie e venite votare. Mi permetto di suggerire a chi fa le regole di far partecipare tutti: chi verrà ai gazebo dovrà sottoscrivere e dare un contributo perché è un elemento di civiltà, ma eliminiamo quell’euro, due euro, perché per votare non bisogna pagare, bisogna chiedere una sottoscrizione. Se lanciassimo questo messaggio agli italiani che vogliono cambiare, ricominciamo e insieme voltiamo pagina credo che avremo una straordinaria risposta dagli italiani stanchi di quello che sta accadendo, ma anche da chi si sente tradito”, ha concluso il governatore del Lazio.