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Parco innovazione, i professionisti dell’industria culturale

12 novembre 2018 | 08:17
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Non solo laboratori di ricerca scientifica e startupper, ma anche cultura e produzione cinematografica con Palomar

REGGIO EMILIA – Non solo laboratori di ricerca scientifica e startupper, ma anche cultura e produzione cinematografica. C’è anche questo all’interno del Parco innovazione grazie a Palomar, società di produzioni televisive e cinematografiche leader nel mercato della fiction che insedierà un’unità operativa all’interno del Capannone 17, oggetto di riqualificazione nell’ambito del programma di rigenerazione urbana dell’area Reggiane e del quartiere Santa Croce.

La Palomar, fondata nel 1986 da Carlo degli Esposti, che ha al proprio attivo produzioni da record come le fiction “Il Commissario Montalbano” e “Braccialetti rossi” o, per quanto riguarda i film, “Il giovane favoloso” e “The happy prince”, ha scelto quindi di continuare a crescere a Reggio Emilia.

Al Tecnopolo la società sta tenendo i suoi corsi di Alta formazione per l’Audiovisivo, dedicato al Management (Nuovi mercati e tecniche di gestione della produzione e distribuzione) e quelli dedicati alla Scrittura (Ricerca e sviluppo per la produzione audiovisiva e cinematografia) e alla Produzione (Assistente alla produzione cinematografica e televisiva).

Nel frattempo sono iniziate a maggio, nel nostro territorio, le riprese di “Volevo nascondermi”, film prodotto da Palomar, con Elio Germano protagonista, che racconta al grande pubblico, attraverso un film per il cinema, la vita del pittore Antonio Ligabue, uno dei maestri e protagonisti fondamentali dell’arte contemporanea internazionale. La sceneggiatura del film è stata scritta da Giorgio Diritti, Tania Pedroni e Fredo Valla e racconta l’intero percorso di Toni Ligabue, pittore naif e immaginifico che dipingeva tigri, gorilla, leoni e giaguari vivendo negli sconfinati pioppeti delle golene del Po.

Le riprese del film si svolgeranno prevalentemente nella provincia di Reggio Emilia e ripercorreranno i luoghi in cui il grande pittore emiliano trascorse gran parte della sua vita.

Abbiamo incontrato Marco Camilli, responsabile editoriale di Palomar, impegnato nel corso di Scrittura, che ci ha detto: “Mi piace questa realta delle Reggiane. E’ bello vedere, come da una balconata sul futuro, quello che ci aspetta attraverso questo connettore tecnologico. I corsi che teniamo sono importanti perché, all’interno dell’industria culturale, uno degli elementi fondamentali è lo studio per organizzare la quantità di idee di cui necessita l’industria culturale. Ci vuole una formazione altamente qualificata che renda possibile andare incontro alle esigenze di un mercato sempre più complesso”.

Marco Rossi, uno degli studenti del corso Palomar di assistente alla produzione cinematografica e televisiva, è rimasto colpito dal Parco Innovazione che definisce “un posto futuristico e di avanguardia”. E aggiunge: “Questo corso mi ha aperto molte porte e molte prospettive che magari non avevo ben chiare. Mi trovo molto bene”.

(3 – continua)