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Decreto sicurezza, ok dal Senato: Salvini esulta

7 novembre 2018 | 19:13
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Decreto sicurezza, ok dal Senato: Salvini esulta

Salgono a 5 i dissidenti M5S. Il ministro degli Interni: “Si rassegnino gli sciacalli questo governo andra’ avanti a lavorare per 5 anni”, dice in una conferenza stampa

REGGIO EMILIA – Via libera del Senato al decreto Sicurezza con 163 Sì, 59 no e 19 astenuti. I presenti sono stati 288, i votanti 241. Il decreto, che è stato approvato con il voto di fiducia, ed ora passa al vaglio della Camera. Cinque i dissidenti M5s che hanno disertato l’Aula: si tratta di Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura. E resta alta la tensione sulla prescrizione con il leader della Lega, Matteo Salvini, che detta le condizioni: “Ok alla riforma non all’abolizione. Punire i furbetti, non tenere gli italiani ostaggi di processi infiniti”.

Esulta su Twitter Salvini: “Decreto Sicurezza e Immigrazione, ore 12.19, il Senato approva!!! #DecretoSalvini, giornata storica!”. Poi, in una conferenza stampa, si rivolge a quelli che definisce “sciacalli”: “Si rassegnino – dice – questo governo andra’ avanti a lavorare per 5 anni”.

Si allarga, dunque, il gruppetto dei dissidenti M5S al Senato: oltre ai 4 che si erano espressi anche in commissione contro il decreto sicurezza e cioè Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori e Matteo Mantero, ha preferito disertare l’Aula anche Virginia La Mura.

In più, risultano in congedo Mario Michele Giarrusso e Vittoria Bogo Deledda per motivi però di salute. Quindi, ai 167 senatori che compongono il totale dei gruppi della Lega (58) e del M5S (109) vanno scomputati i 5 “dissidenti” assenti e i 2 in congedo arrivando così a 160. E scatta subito la reazione del Movimento, che avvia un’istruttoria sui dissidenti.

“In qualità di capogruppo ho segnalato ai probiviri il comportamento tenuto in Aula dai senatori Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura, che hanno avviato un’istruttoria nei loro confronti”, afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli. “Si tratta di un comportamento particolarmente grave visto che – aggiunge Patuanelli – si trattava di un voto di fiducia al Governo”.

Replica De Falco: “Non ho fatto niente di male, per cosa dovrei essere condannato?”. “Per me permane il rapporto fiduciario del 6 giugno – ha continuato il senatore pentastellato – però quel provvedimento non va bene, non è in grado dare sicurezza al Paese”. E sull’istruttoria interna ha ribadito: “Dovrei temere qualcosa se avessi fatto qualcosa di male”.

A sostenere il provvedimento (passato con 163 sì, 59 no e 19 astenuti) sono intervenuti: il fuoriuscito dai 5 stelle, ora nel Misto, Maurizio Buccarella e i due senatori del Maie, Adriano Cario e Riccardo Antonio Merlo. Si è invece astenuto l’altro ex grillino Carlo Martelli. Questi ultimi 4 parlamentari (i 2 fuoriusciti 5S e i 2 del Maie) avevano votato la fiducia al governo a giugno sommandosi in quella votazione ai 167 di Lega+M5S e arrivando a quota 171.

In Aula a Palazzo Madama, prima del via libera al provvedimento, è andata in scena la protesta di FI con i cartelli: ‘Sì sicurezza, no al governo’ e quella del Pd: ‘decreto Salvini, più clendestini’