Confimi Emilia in prima linea nello sviluppo del patto per i giovani in Emilia Romagna

16 novembre 2018 | 10:04
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Confimi Emilia in prima linea nello sviluppo del patto per i giovani in Emilia Romagna

Regione Emilia-Romagna, nasce “Giovani Più”: pronti 260 milioni per l’occupazione di ragazze e ragazzi. Giovanni Gorzanelli: “Siamo impegnati in prima linea nella lotta alla disoccupazione giovanile”

REGGIO EMILIA – Pronti 260 milioni per l’occupazione di ragazze e ragazzi grazie al progetto “Giovani Più”. La Regione Emilia Romagna, ancora una volta, è impegnata in prima linea nella lotta alla disoccupazione giovanile, l’intento è quello di allineare sindacati, imprese, enti locali università e associazioni su un solo fronte, nel tentativo di generare opportunità di lavoro solide, con retribuzioni oneste cercando così di risolvere, almeno in parte, la piaga del precariato.

Proprio per questo, lunedì 12 novembre, Confimi Emilia ha preso parte alla creazione del progetto “Giovani Più”, siglato da tutti gli enti coinvolti. Alla firma del documento era presente Giovanni Gorzanelli, titolare della Margen e presidente di Confimi Emilia. L’imprenditore ha commentato così l’iniziativa: “Siamo impegnati in prima linea nella lotta alla disoccupazione giovanile: il lavoro è l’unico strumento per dare dignità alle persone e per garantire il miglior futuro possibile ai nostri figli”.

Il presidente di Confimi Emilia ha continuato dicendo: “Questa sinergia tra Regione, sindacati, imprese, enti locali, università e associazioni ha il dovere di aiutare i nostri giovani a trovare occupazione. Oggi il mondo del lavoro chiede, a gran voce, figure specializzate, tecnici in grado di trovare collocazione nel mondo delle nuove tecnologie. Per superare questo grave ostacolo dobbiamo formare i nostri ragazzi affinché possano trovare subito una giusta collocazione. Il manifatturiero e le nostre industrie ricercano personale, purché sia specializzato. Sono sicuro che, questo progetto, riuscirà ad avvicinare il mondo delle imprese a quello dei giovani. Con il dialogo e con la condivisione di una strada comune possiamo aiutare i nostri ragazzi a trovare un percorso meno incerto”.