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Ancelotti, da Reggio a Napoli passando per l’Europa

23 novembre 2018 | 10:21
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Ancelotti, da Reggio a Napoli passando per l’Europa

REGGIO EMILIA – Alcuni uomini hanno il calcio nel sangue e vivono la preparazione alle partite come nessun altro, anche se hanno smesso di giocare. Il caso di Carlo Ancelotti  è sicuramente uno di questi: l’allenatore nativo di Reggiolo, che ha mosso i primi passi proprio nella squadra del suo paese, è uno dei più quotati nella sua categoria dopo una serie di anni al top. L’allenatore emiliano, arrivato in estate sulla panchina del Napoli, squadra con la quale sta portando avanti una serie di risultati importanti, si era caratterizzato prima per essere un centrocampista intelligente e costruttivo, giocando ad altissimi livelli prima nella Roma e poi nel Milan, dove il suo mentore Arrigo Sacchi lo volle assolutamente nonostante un problema al ginocchio.

Sotto l’ala protettiva del tecnico di Fusignano, Ancelotti  iniziò a diventare allenatore in campo e la sua scelta di diventare direttore tecnico fu una diretta conseguenza del suo modo di giocare e di vedere il calcio. Prima assistente di Sacchi in nazionale, con la quale partecipò alla spedizione di USA 1994, dove gli azzurri conquistarono l’argento, il tecnico di Reggiolo avrebbe mosso i suoi primi passi da primo allenatore in una storica Reggiana presente in Serie A, prima di lasciare Reggio Emilia per Parma e poi Torino sponda Juventus.

Tuttavia, i grandi successi di Carletto, come lo chiamano tutti, sarebbero arrivati nel suo periodo da tecnico del Milan, dove arrivò nel novembre 2001 per sostituire Fatih Terim, scommessa di Berlusconi che aveva totalmente deluso. Da sempre molto legato al club milanista, Ancelotti avrebbe messo a segno un’autentica rivoluzione dal punto di vista tattico, partendo dal posizionamento di Andrea Pirlo, originariamente un trequarstita, in cabina di regia, con al suo fianco Gennaro Gattuso  in qualità di incontrista ma anche Clarence Seedorf e Kakà, due fantasisti di alto livello. L’attuale allenatore del Napoli, una delle outsider secondo le quote sulla Champions  League di Betfair, avrebbe vinto questa competizione in due occasioni sulla panchina del Milan.

La prima fu nel 2003 contro la Juventus  a Manchester e la seconda nel 2007 ad Atene contro il Liverpool di Rafa  Benitez, anch’egli con un passato nel club azzurro.
Il suo periodo al Milan, dove attaccanti come Andrei Shevchenko e Filippo Inzaghi  vissero i migliori anni della loro carriera, fu probabilmente il più significativo della sua carriera. Da lì in avanti il tecnico emiliano avrebbe iniziato un periplo europeo tra le panchine più prestigiose, come quelle di  Chelsea, Paris  Saint Germain e Real Madrid. Proprio con il club spagnolo Ancelotti riuscì a conquistare la tanto agognata decima Champions League, un traguardo che sembrava stregato per i suoi predecessori.

Dopo Madrid fu il turno di Monaco di Baviera, dove alla guida del Bayern  Carletto non andò oltre la vittoria di un campionato, prima di essere esonerato dopo una sconfitta con il suo ex PSG. Adesso che è alla guida del Napoli, si sente motivato per affrontare una nuova sfida e dare a una piazza calda come quella partenopea un bel calcio ma anche un titolo importante.