Strade, Bonaccini a Siri: “Bisogna farle, altroché burocrazia”

27 ottobre 2018 | 16:58
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Strade, Bonaccini a Siri: “Bisogna farle, altroché burocrazia”

Il governatore replica al sottosegretario leghista che aveva detto: “Problemi di filiera decisionale, ma in me troverete sempre un interlocutore”. La Spadoni (M5S) insiste: “Colpa di Delrio”

REGGIO EMILIA – “Il sottosegretario parla di burocrazia, che è vero che in Italia è opprimente, ma per queste infrastrutture non c’è burocrazia che tenga. Si devono fare”. Quelle di cui parla Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna sono la Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana e il passante di Bologna, mentre il sottosegretario ai Trasporti è Armando Siri che era presente ieri sera a un incontro organizzato da Confimi. Siri, di fronte alle pressanti richieste di Bonaccini che chiedeva lumi su queste opere, ha parlato di problemi burocratici che le rallenterebbero.

Ha detto: “Io non ho problemi a metterci la faccia su queste opere e mi assumo le mie responsabilità. Se avete bisogno di un interlocutore al ministero, in me lo troverete. Il punto, tuttavia, è che, quando è il momento di stringere, nessuno vuole cambiare le regole del gioco per fare le cose che gli imprenditori si aspettano. Nello Stato entro in un ufficio e, per iniziare a fare una cosa, partono trenta tavoli. Se non cambiamo il sistema e l’ordinamento della filiera decisionale, non se ne viene a capo. Serve una rinnovata consapevolezza civica”.

Bonaccini, intervistato a fine incontro da Reggio Sera, ha commentato: “Apprezzo che il sottosegretario abbia detto che queste infrastrutture strategiche sono importanti. Lo dice anche Confimi, con tutte le associazioni economiche, insieme ai sindacati. Anche perché, realizzarle, vuole dire creare migliaia di posti di lavoro per i prossimi anni. Tuttavia devo rilevare che la prima cosa che hanno detto Toninelli e Dall’Orco è che volevano cancellare le infastruture dell’Emilia-Romagna. Stiamo parlando di opere che hanno il sì alla progettazione, il sì alla valutazione di impatto ambientale e le risorse necessarie. Non manca nulla. Per il nodo di Bologna ci hanno chiesto di aspettare qualche settimana. Io spero che il governo abbia la volontà politica di realizzarlo. Siri parla di burocrazia? Guardi, per queste infrastrutture non c’è burocrazia che tenga. Per quanto riguarda la Campogalliano-Sassuolo stanno già lavorando al progetto esecutivo, mentre la tangenziale di Rubiera è arrivata al progetto definitivo. Il prossimo anno il cantiere della Campogalliano-Sassuolo può aprire. Per quanto riguarda la Cispadana, invece, dopo dispute, a mio parere ideologiche, il ministero ha riconosciuto che non c’è una competenza nazionale. La Regione, poi, se manca qualche risorsa è disposta a metterla”.

Sulla vicenda e, in particolare sulla tangenziale di Rubiera, interviene la deputata del M5S Maria Elena Spadoni dopo che oggi il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro ha minacciato di andare dall’avvocato se non sarà realizzata. Dice la Spadoni, forse richiamando i problemi burocratici a cui si riferiva il sottosegretario Siri: “Il sindaco di Rubiera vuole chiamare un avvocato? Bene, siamo contenti. Sarà sicuramente per far causa al distratto ex ministro Delrio. Il sindaco Pd di Rubiera Cavallaro, spiazzato dalla scoperta dal sottosegretario ai Trasporti Michele Dell’Orco (M5S), che ha rilevato che sin dal 2010 (Governo Berlusconi- Ministro di Forza Italia-Pdl) il CIPE non ha espresso alcun parere sul progetto della Tangenziale di Rubiera, particolare questo rimasto all’oscuro del distratto Delrio, siamo certi vorrà rivalersi anche con l’attuale capogruppo Pd alla Camera. Il distratto Delrio, non si accorgeva e non si ricordava che il boss della ‘ndrangheta Grande Aracri fosse di Cutro. Figuariamoci se era in grado di accorgersi con il suo staff della mancanza del parere del Cipe”.

E conclude: “Il Movimento 5 Stelle è già al lavoro per garantire il miglior progetto per la tangenziale di Rubiera, e sta avviando una seria analisi costi-benefici per vedere se è possibile rivedere il tracciato della Bretella Campogalliano-Sassuolo, opera ereditata dai governi precedenti e che, nel suo insieme, riteniamo non al passo con i tempi e le sfide del futuro”.