Stazione, nuova coop per una sfida quasi “Impossibile”

30 ottobre 2018 | 13:17
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Stazione, nuova coop per una sfida quasi “Impossibile”

Parte una realtà per promuovere la diversità e i legami sociali. Fra le iniziative un mercato internazionale di quartiere con tconsegna a domicilio del cibo in tutta la citta’

REGGIO EMILIA – Come nome ha scelto “Impossibile” perche’ l’obiettivo che si prefigge e’ davvero impegnativo. Cioe’ trasformare nel tempo il quartiere della stazione ferroviaria e quelli vicini (Santa Croce e Mirabello) da zone di degrado e insicurezza a vettori di attrattivita’ per la citta’, facendo leva sulla dimensione multietnica di quei quadranti urbani per valorizzare la dimensione internazionale di Reggio.

A raccogliere la sfida e’ una nuova cooperativa di comunita’, la prima in ambito urbano dopo quella che ha ridato vita allo spopolato borgo di Succiso in Appennino, nata dopo una gestazione di circa un’anno mezzo con il sostegno economico della Fondazione Manodori. Che ha sostenuto l’iniziativa con circa 100.000 euro all’interno del bando triennale “Welcome”, lanciato nel 2016 per progetti di welfare nati “dal basso”. Alla nuova realta’ che si costituira’ formalmente il prossimo 21 novembre, hanno lavorato 20 soggetti tra enti, associazioni e istituzioni, 12 dei quali ne diventeranno i fondatori ufficiali.

Tra le prime iniziative che la nuova coop (con sede alla Polveriera) intende mettere in campo c’e’ “un mercato internazionale di quartiere” con tanto di consegna a domicilio del cibo in tutta la citta’. Sul versante educativo partiranno poi nuovi laboratori per i giovani residenti, mentre tutti gli abitanti dei tre quartieri saranno sollecitati a proporre nuovi percorsi per incentivare la bellezza e la vivibilita’ dei luoghi dove vivono. Perno di tutto e’ pero’ la ricostruzione di “relazioni e di fiducia tra le persone” in una trama oggi sfilacciata quasi del tutto.

Il presidente in pectore di “Impossibile” Fulvio Bucci, gia’ presidente della cooperativa sociale “Ravinala”, sottolinea: “Siamo aperti al dialogo con tutte le realta’, compresi i comitati dei cittadini”, alcuni dei quali sono stati in questi anni molto severi nel criticare le politiche dell’amministrazione. Il sindaco Luca Vecchi dice pero’ che “una nuova tela e’ stata tessuta e, anche se rimangono alcuni problemi, non si puo’, guardando indietro, non osservare oggi un cambiamento”.

Il primo cittadino ammonisce inoltre: “Un conto e’ vedere i problemi, un altro e’ sparare a zero tutti i giorni sulla stazione, cosa che non aiuta chi quotidianamente, come i 20 soggetti protagonisti di questa nuova esperienza, ci mette la faccia per portare impegno e progettualita’ che generano effetti virtuosi”. Insomma, “occorre ricostruire una narrazione obiettiva, che aiuti a ricostruire un clima di fiducia soprattutto tra le persone”, conclude il sindaco.

Dello stesso parere e’ il presidente della Fondazione Manodori Gianni Borghi: “Lo scopo e’ ricreare quel clima e quell’ambiente che si respirava in quei quartieri 10 o 20 anni fa. Siamo convinti che questa, come le altre azioni messe in campo, porteranno ad una crescita notevole del territorio”. E’ “l’inizio – aggiunge Bucci – di una sfida non semplice, ma affascinante, per diventare motore di iniziative economiche a impatto comunitario in ambito urbano”. Carlo Possa (Legacoop) sottolinea infine: “Provare a sfidare l’impossibile e’ nella natura della cooperazione. E quindi e’ possbile”.