Seta, Vecchi avverte: “Nuovo direttore, no a prove di forza”

3 ottobre 2018 | 12:39
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Seta, Vecchi avverte: “Nuovo direttore, no a prove di forza”

Il sindaco chiede la riconferma del reggiano Badalotti, in scadenza, a cui è stato perfino disattivato il badge. Il neopresidente Cattabriga preferirebbe un altro nome

REGGIO EMILIA – È scontro aperto sui vertici di Seta tra, da una parte il Comune di Reggio Emilia che sostiene la ricandidatura del direttore generale, Roberto Badalotti, (anche lui reggiano arrivato da pochi giorni a fine mandato, ndr) e, dall’altra, Andrea Cattabriga, eletto a luglio nuovo presidente dell’azienda di trasporto pubblico di Modena, Reggio e Piacenza.

A scaldare gli animi sono le modalita’ piuttosto dirette con cui il presidente avrebbe fatto intendere, lunedi’ mattina, di non gradire la riconferma di Badalotti. Il quale, arrivato in azienda, si sarebbe ritrovato perfino impossibilitato ad entrare perche’ il suo badge di ingresso era stato disattivato. Una decisione di cui, tra l’altro, i soci reggiani e di Piacenza non erano a conoscenza.

La vicenda non cade nel vuoto per il sindaco di Reggio Luca Vecchi che, in difesa di Badalotti, (arrivato in Seta dalla partecipata comunale Til nel 2015), invita il presidente Cattabriga ad evitare azioni “muscolari” per appianare i diverbi interni sulla governance aziendale. “La decisione – attacca il sindaco Vecchi – e’ sorprendente anche perche’ io credo che quando un’azienda cresce e migliora, i manager hanno certamente una parte importante del merito”.

Il “nuovo presidente – continua il primo cittadino reggiano – e’ arrivato da poco e forse non sa che rispetto a 4 anni fa le condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie di Seta sono decisamente piu’ solide. L’azienda ha ricominciato ad investire mentre prima produceva solo perdite di esercizio, noi soltanto a Reggio abbiamo cambiato il 50% degli autobus ed era dal 2000 che non si compravano nuovi autobus ed abbiamo un incremento del 20% dell’utenza sul trasporto urbano ed extraurbano”.

Poi certo, riconosce Vecchi, “i problemi ci sono in tutte le famiglie, in tutte le citta’ e in tutte le aziende, ma vanno affrontati con ragionevolezza e non in modo muscolare”. Anche perche’, sottolinea ancora il sindaco, “quando un’azienda rappresenta tanti territori, la sensibilita’, anche dell’equilibrio tra i territori e’ un elemento fondamentale per dare corso in modo razionale ed efficace alle strategie aziendali”.

Dunque, “ne parleremo tra i sindaci nei prossimi giorni insieme alla Regione, ma credo che insomma si debba ricondurre ad un equilibrio e ad una soluzione condivisa questa vicenda, innanzitutto nell’interesse dell’azienda della qualita’ del trasporto pubblico dei nostri territori, a prescidere dal destino dei manager”. Vecchi lo ribadisce di nuovo: “Non e’ con azioni strettamente muscolari che si puo’ pensare di costruire il futuro del trasporto pubblico che e’ invece cosa molto delicata e complessa di cui i sindaci, forse prima ancora dei presidenti, si occupano tutti i giorni”.

Infatti, conclude il sindaco, “quando un autobus non parte o va a fuoco i genitori e gli studenti si rivolgono al Comune prima che all’azienda. Penso che i manager e chi presiede i Consigli di amministrazione debbano avere questa consapevolezza e capire che trovare un equilibrio e’ nell’interesse di tutti”.