Seta, la Rigon in consiglio: “Studenti superiori tartassati”

15 ottobre 2018 | 17:45
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Seta, la Rigon in consiglio: “Studenti superiori tartassati”

Il consigliere di Fdi: “Costano ben 240 euro per la fascia di eta’ dai 14 ai 26 anni”. Tutino: “Per portarli al costo degli studenti delle medie servirebbero 10-12 milioni per tutto il bacino. E’ impossibile”

REGGIO EMILIA – Abbonamenti annuali dell’autobus troppo cari per gli studenti delle scuole superiori di Reggio Emilia, sproporzionati rispetto a quelli degli studenti universitari o delle scuole medie (fino ai 14 anni). Ma soprattutto un salasso per le famiglie che hanno due figli frequentanti la scuola di secondo grado, per cui non c’e’ alcuna scontistica. E che, a questo punto, potrebbero trovare piu’ conveniente l’auto privata per spostarsi a detrimento della qualita’ dell’aria.

Sono le criticita’ in Seta, evidenziate nel bacino reggiano da una mozione in Consiglio comunale di Roberta Rigon esponente di Fratelli d’Italia. La consigliera evidenzia in particolare come un abbonamento annuale per le tratte urbane, costi 25 euro per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni, 140 per gli universitari, ma ben 240 euro per la fascia di eta’ dai 14 ai 26 anni, in cui rientrano gli studenti delle superiori. Rigon chiede quindi alla giunta di uniformare il costo dell’abbonamento per queste tre tipologie di utenti e di chiedere a Seta, nel caso ci siano due figli che vanno alle superiori, di praticare uno sconto “almeno del 30%” sul secondo abbonamento.

Una proposta pero’, secondo i dati illustrati dall’assessore alla Mobilita’ Mirko Tutino intervenuto nel dibattito, non accettabile perche’ troppo onerosa (la mozione e’ stata comunque approvata, ndr). In premessa, tracciando il quadro del trasporto pubblico locale reggiano, l’assessore Tutino evidenzia che il servizio costa circa 30 milioni di euro, di cui 2,5 milioni sono versati direttamente dagli enti locali, 8 milioni dall’utenza attraverso il pagamento del biglietto e i restanti 19,5 milioni come contributo dal fondo nazionale e regionale sul trasporto pubblico.

Inoltre la legge regionale dell’Emilia-Romagna prevede la necessita’ di raggiungere un rapporto del 35% delle entrate da tariffe rispetto ai costi dei servizi del bacino provinciale (a questo rapporto sono vincolati i fondi stessi), mentre ad oggi, “e’ solamente la contribuzione degli enti locali che rende possibile un avvicinamento a tale cifra”.

Nel merito della proposta contenuta nella mozione, l’esponente della giunta evidenzia come in sostanza equiparare il costo dell’abbonamento annuale di uno studente delle scuole superiori a quello di un ragazzo delle medie costerebbe circa 1,7 milioni per il bacino provinciale. Le stime fatte per accogliere la proposta di prevedere uno sconto del 30% sugli abbonamenti dal secondo figlio in poi, segnano invece mezzo milione di euro su base provinciale. “Se volessimo fare un calcolo previdente- argomenta l’assessore- dovremmo anche calcolare il necessario incremento dell’offerta di trasporto pubblico derivato da una riduzione dei costi degli abbonamenti perche’ diminuire i costi senza potenziare il servizio creerebbe dei problemi enormi di affollamento”.

In terzo luogo, dice Tutino, se la proposta venisse accolta a Reggio Emilia dovrebbe poi essere estesa anche ai bacini di Modena e Piacenza. Il costo in questo caso sarebbe di circa 6 milioni per la scontistica, e altrettanti per potenziare il servizio. “Dodici milioni di euro complessivi sono un’enormita’ sia per gli enti locali che per Seta, perche’ l’azienda nel 2017 ha chiuso il proprio bilancio con 100 milioni di euro di fatturato e poco piu’ di 400 mila euro di utile”.

Per applicare gli sconti, insomma “Quanto personale andrebbe licenziato? Quanti mezzi nuovi non dovremmo comprare? Quanto dovrebbe calare la manutenzione?”, chiosa Tutino. Che in conclusione ricorda: “Se volessimo introdurre i benefici proposti nella mozione, servirebbero 10-12 milioni se si parla dei bacini gestiti da Seta, 4 o 5 milioni se si parla del bacino Reggio Emilia (abbonamenti ridotti e potenziamento delle corse, ndr) e 1,5 milioni se si parla della citta’ di Reggio Emilia”. Ma “mi chiedo – conclude il delegato alla Mobilita’ – se avessimo questi importi, se e’ prioritario ridurre il costo degli abbonamenti o garantire una maggiore frequenza e qualita’ del servizio”.