I reportage fotografici di Giacomo Bruno

3 ottobre 2018 | 15:10
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I reportage fotografici di Giacomo Bruno
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I reportage fotografici di Giacomo Bruno
I reportage fotografici di Giacomo Bruno
I reportage fotografici di Giacomo Bruno

Mercoledì 10 ottobre alle 20,45, allo “Spazio Fotografia San Zenone” in via San Zenone

REGGIO EMILIA – Mercoledì 10 ottobre alle 20,45, allo “Spazio Fotografia San Zenone” in via San Zenone, il fotografo reggiano Giacomo Bruno presenterà il suo lavoro di reportage. Serata gratuita ma con prenotazione: info@fotosuperstudio.it 0522/431361

Giacomo Bruno ha 27 anni. Finito il liceo scientifico e abbandonato il percorso universitario iniziato in biologia, si dedica alla fotografia nel contesto professionale della fotografia industriale e pubblicitaria, candidandosi e ottenendo una posizione di spicco in un noto studio locale.

Dopo anni di crescita e apprendimento in questo settore, inizia a coltivare e a dedicare la maggior parte del tempo e dei proventi di questa attività alla realizzazione di progetti personali per i quali da sempre sente la vocazione: il viaggio, la ricerca sociale e antropologica ed il racconto fotografico.

Iniziano così i primi viaggi e i primi reportage fotografici indipendenti, caratterizzati dalla grande libertà di non rappresentare nessuna agenzia o redazione, rinunciando a qualsiasi compromesso tra gli argomenti di interesse e la loro appetibilità editoriale e commerciale. Conosce così diversi paesi ed entra in contatto con altrettanti popoli e culture, con una particolare attenzione e sensibilità verso l’uomo e l’ambiente.

Viaggia in Sri Lanka, nelle coltivazioni di tè e cannella, in Cina nel tentativo di documentare i soprusi di cui sono vittime le comunità buddhiste del Sichuan, nel Mare di Cortez in Messico, dove a bordo di un’imbarcazione Sea Shepherd ha documentato la devastazione causata dalla pesca illegale al Totoaba e il contrabbando della sua vescica natatoria. Di nuovo in Messico, nelle piantagioni di agave da Tequila e caffè e a Veracruz, dove le Patronas rifocillano i migranti centroamericani in rotta verso gli Stati Uniti sul treno noto come “La Bestia”. Poi a Cuba e tra i campesinos delle coltivazioni di tabacco, in Bolivia con la sua miniera di argento mangia uomini, e nella Amazzonia Brasiliana in cui documenta il grande impatto positivo sull’ambiente del commercio delle bacche di Acaì.

L’interesse è focalizzato sull’uomo e il suo contesto culturale, con particolare interesse per il lavoro. Nascono così diversi progetti a lungo termine tra cui Raw Golds, una raccolta di immagini sulle materie prime naturali, o oro grezzo, di diversi paesi, che caratterizzano il contesto sociale e la vita dei suoi lavoratori. Le immagini sono accomunate da un interesse verso tradizioni e culture di vita e mestieri che, a ritmi sempre più sostenuti, cambiano e sbiadiscono fino a scomparire.

Questo include la ricchezza naturalistica di diverse regioni del mondo che subiscono sempre più indiscriminatamente uno sfruttamento tale da comprometterne irreparabilmente le caratteristiche. Così anche le culture che appartengono a questi luoghi, un tempo così diverse tra loro, che ora rischiano di svanire nell’esigenza impellente di rimanere al passo con la modernizzazione e adeguarsi ai nuovi ritmi di vita imposti da un modello globalizzato.