Luigi Sidoli è il nuovo direttore di Confagricoltura

2 ottobre 2018 | 12:34
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Luigi Sidoli è il nuovo direttore di Confagricoltura

Insediatosi lunedì in via dell’Aeronautica, ha ricoperto la stessa carica per vent’anni nell’associazione di Piacenza, sua città natale

REGGIO EMILIA – Luigi Sidoli è il nuovo direttore di Confagricoltura Reggio Emilia. Originario di Piacenza, dove per vent’anni ha diretto l’associazione provinciale, si è insediato lunedì in via dell’Aeronautica, succedendo a Roberto Iotti.

Cinquantacinque anni, coniugato, laureato in Scienze Agrarie all’Università Cattolica di Piacenza, Sidoli vanta alle proprie spalle una lunga esperienza nel comparto agroalimentare e agricolo emiliano, dapprima nel settore dell’industria di trasformazione e della cooperazione agricola in Conserve Italia e, successivamente, alla direzione di Confagricoltura Piacenza.

Il nuovo direttore, nominato dal Comitato di presidenza dell’Associazione, dichiara: “La nostra linea di condotta sarà indirizzata ad attuare le politiche della dirigenza, finalizzate al consolidamento e allo sviluppo dell’organizzazione, nell’interesse della tutela sindacale ed economica delle imprese associate. È con grande orgoglio che ho accettato questa sfida, consapevole del prestigio dell’organizzazione che vado a dirigere, in un contesto che dal punto di vista agricolo si conferma leader a livello regionale, numeri alla mano”.

Il presidente dell’associazione, Marcello Bonvicini, riconfermato ad agosto scorso per il suo secondo mandato consecutivo 2018-2021, afferma: “Ci affidiamo con fiducia alla grande esperienza del direttore Sidoli per proseguire e consolidare il nostro lavoro in favore sia degli associati, sia del territorio di Reggio Emilia e provincia”.

Confagricoltura Reggio Emilia conta circa un migliaio di aziende agricole associate, oltre a 200 proprietari di beni affittati, e 30mila ettari di superficie agricola, che corrisponde al 30% della superficie provinciale. Nel 2017, nella sede di lavoro di via dell’Aeronautica, sono state registrate 130mila ore di lavoro da parte di dipendenti (operai e impiegati), che corrispondono al 50% del totale lavorato in provincia di Reggio Emilia.