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Leader Ue affilano le armi: “Contrasteremo la manovra”

12 ottobre 2018 | 17:37
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Leader Ue affilano le armi: “Contrasteremo la manovra”

All’Eurosummit di giovedì a Bruxelles c’è attesa per la presentazione delle misure italiane da parte del premier Giuseppe Conte. Juncker: “L’Italia non rispetta la parola data”. Draghi: “Chi ha debiti segua il Patto di stabilità”. Fondo Monetario: “Italia in direzione opposta ai nostri suggerimenti”. Ma Tria assicura: “Rispetteremo le regole Ue”

REGGIO EMILIA – I leader Ue affilano le armi in vista dell’Eurosummit di giovedì a Bruxelles: c’è attesa, infatti, per la presentazione della manovra italiana da parte del premier Giuseppe Conte. In questa occasione, cinque o sei di loro – si apprende a Bruxelles da fonti diplomatiche europee – sono pronti a prendere la parola per ribadire all’Italia la necessità di rispettare le regole del Patto di stabilità e di essere in grado di provvedere autonomamente ad eventuali shock in caso di crisi. Tra i premier, a prendere la parola dovrebbe essere anche l’olandese Mark Rutte.

Oggi c’è stato un nuovo allarme sulla manovra, oltre che da Bruxelles, dal Fmi, e dalla Bce. “L’Italia non rispetta la parola data”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker in un’intervista pubblicata sul quotidiano Le Monde. Quindi un nuovo appello alle autorità italiane affinché “rispettino le regole per non mettere in pericolo la solidarietà europea”.

“Non ho nulla contro l’Italia, tutto il contrario: la amo. Che si smetta di descriverci come dei mostri freddi, rinchiusi in un bunker, insensibili all’appello dei popoli”: Juncker risponde così alla domanda se l’esecutivo Ue volesse impedire di mettere in atto la manovra italiana che promette di combattere la povertà. Le autorità italiane, spiega Juncker, “sono libere nelle loro scelte, nel reddito minimo o nella fiscalità delle aziende. Devono tuttavia rispettare le regole per non mettere in pericolo la solidarietà europea”.

Per avere benefici dalle misure monetarie della Bce “le politiche di altri settori devono contribuire con più forza ad alzare la potenziale crescita sul lungo e ridurre le vulnerabilità”. Il presidente della Bce Mario Draghi ritiene necessario accelerare le riforme strutturali e l’espansione in corso “richiede la ricostruzione di ‘cuscinetti’ fiscali”, particolarmente “importante nei Paesi in cui il debito pubblico è elevato e per i quali la piena adesione al Patto di stabilità e crescita è fondamentale per salvaguardare sane posizioni di bilancio”.

La manovra in discussione “va in direzione opposta rispetto ai suggerimenti del Fmi. Credo seriamente che per diverso tempo non sia stato seguito il consolidamento di bilancio che ha portato l’Italia a crescere sotto il suo potenziale”: così Poul Thomsen, a capo del Dipartimento europeo del Fmi, in conferenza stampa nell’ambito dei meeting di Fmi/Banca mondiale in corso a Bali. “Non è il momento di allentare le politiche” di bilancio, ha aggiunto Thomsen, per il quale un gruppo di Paesi, tra cui l’Italia, ha “margini limitati”.

“I trattati indicano il 3% e questo viene rispettato”, lo assicura il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, conversando con i giornalisti a margine dei meeting annuali di Fmi/Banca mondiale – a chi gli chiedeva dell’invito del direttore generale del Fondo Christine Lagarde di rispettare le regole europee sul deficit.

Su Facebook replica Luigi Di Maio: “Oggi è arrivato il Fondo monetario internazionale e ha attaccato la legge di bilancio – ha detto il vicepremier e leader M5s -. Ormai mancano all’appello solo la Nasa e qualche altro ente di qualche altro pianeta e poi abbiamo completato il parterre di istituzioni che promuovevano quelli che hanno fatto la legge Fornero, il Jobs act, i soldi alle banche, la macelleria sociale degli ultimi anni e bocciano noi”.

“Ormai è chiaro a tutti che i signori della Commissione europea stiano cercando ogni pretesto per creare uno scontro istituzionale col Governo italiano, al fine di alimentare tensione sui mercati e giustificare una presa di posizione prevenuta nei confronti della manovra del popolo – Gli stessi deputati della Commissione Bilancio della Camera -. Sulle dichiarazioni del Presidente Juncker abbiamo poco da dire perché si commentano da sole. Dispiace che un’istituzione che rappresenta più di 500 milioni di cittadini europei sia rappresentata così indegnamente da certi personaggi. Il fatto che non conoscano nemmeno le regole che dovrebbero far rispettare, fa capire in che mani sia finito il Governo dell’Unione”.

“C’è interesse, c’è attenzione, ma non c’è preoccupazione”: afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha risposto, conversando coi giornalisti a margine dei lavori del meeting annuale di Fmi/Banca mondiale in corso a Bali, in merito alle eventuali preoccupazioni internazionali sul Belpaese. “Certo si legge con molta cura ciò che viene deciso sulle politiche di bilancio sia ciò che avviene nell’economia reale”, ha osservato il governatore.