L’allarme della Fiom: “Il lavoro post crisi è sfruttato e uccide”

10 ottobre 2018 | 17:54
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L’allarme della Fiom: “Il lavoro post crisi è sfruttato e uccide”

Francesca Re David, segretaria della Fiom nazionale: “Nelle zone a piu’ alta concentrazione dell’attivita’ c’e’ stata una quantita’ inaccettabile e inverosimile di morti sul lavoro”. Domani il vertice Iren sindacati sull’incidente mortale all’ex inceneritore

REGGIO EMILIA – “Dall’inzio dell’anno, da quando c’e’ stata una ripresa industriale in questo Paese nelle zone a piu’ alta concentrazione dell’attivita’ c’e’ stata una quantita’ inaccettabile e inverosimile di morti sul lavoro. Dove e’ ripreso il lavoro ci sono morti sul lavoro”. Lo dice Francesca Re David, segretaria della Fiom nazionale, commentando l’ultimo episodio di “morte bianca” avvenuto ieri a Reggio Emilia.

Partecipando al congresso provinciale delle tute blu reggiane, Re David prosegue: “Si muore negli appalti, nel lavoro precario, nel lavoro sfruttato, in straordinario o in condizione di pressione dato appunto dagli appalti e dalla precarieta’. Questo da’ il senso di come questo lavoro che cambia nell’uscita dalla crisi, non cambia per l’innovazione tecnologica ma molto perche’ e’ aumentato lo sfruttamento”.

La Fiom “ha fatto scioperi in questi mesi sulle questioni che rigurdano la sicurezza del lavoro e credo che questo tema debba essere al centro anche di questo congresso quando parliamo di ridare valore al lavoro”, conclude Re David. Intanto domani, dopo lo sciopero di 4 ore con presidio nell’ex inceneritore di Iren dove e’ avvenuto l’incidente mortale dell’operaio Silvio Sotgiu, Cgil, Cisl e Uil incontreranno i vertici dell’azienda per fare chiarezza su quanto avvenuto e chiedere che si definisca al piu’ presto un’intesa sul tema appalti (cioe’ sulla regolamentazione degli stessi), dall’eliminazione del massimo ribasso alle clausole sociali al tema sicurezza.

I sindacati fanno inoltre sapere che “sul tema sicurezza e infortuni e’ gia’ pronta una piattaforma costruita insieme ai rappresentanti della sicurezza che coinvolga tutti i soggetti attivi sul territorio (dagli uffici ispettivi, alle associazioni imprenditoriali alle istituzioni) insieme ai lavoratori, per dare corpo ad una vertenza sul tema di livello provinciale”. Nel mirino dei confederali finiscono pero’ anche gli appalti di Iren, quando le sigle rimarcano: “Il territorio non si puo’ permettere che un’azienda a maggioranza pubblica veda realizzarsi una frammentazione delle attivita’, con appalti, subappalti e affidamenti di questo tipo. In questo senso vi e’ anche una responsabilita’ del pubblico, destinatario tra l’altro di importanti dividendi”.

Da non dimenticare infine “i tagli ai finanziamenti che si sono registrati in questi anni, che hanno determinato una riduzione proprio delle strutture di controllo nel territorio, in particolare quelle del servizio di prevenzione nei luoghi di lavoro, e questo, a caduta, determina maggiori rischi per chi lavora”, concludono Cgil, Cisl e Uil. Di “situazione drammatica degli infortuni sul lavoro” ha parlato anche il sindaco, Luca Vecchi, che ha fatto sapere di aver gia’ convocato la direzione Iren per fare il punto sulla partita degli appalti.