Consiglio comunale caldo su biogas e porta a porta

2 ottobre 2018 | 08:59
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Consiglio comunale caldo su biogas e porta a porta

Il Movimento 5 Stelle chiede assemblee sull’impianto e Fratelli d’Italia contesta la raccolta in centro

REGGIO EMILIA – Informare i cittadini, in particolare quelli della frazione di Gavassa dove sorgera’, sul progetto dell’impianto di biometano da rifiuti previsto da Iren a Reggio Emilia che dovrebbe entrare in funzione nel 2021. A chiedere una serie di assemblee con i residenti per spiegare in dettaglio il funzionamento della struttura (prevista in un’area al confine con i Comuni di Correggio e San Martino in Rio) e’ il consigliere del Movimento 5 stelle, Gianni Bertucci.

In un ordine del giorno urgente presentato oggi in sala del Tricolore, Bertucci sottolinea: “A Correggio hanno gia’ fatto otto incontri e a San Martino in Rio sono stati diversi. A Reggio Emilia non si e’ visto nulla di tutto questo, ma le tempistiche previste da Iren sono stringenti”. In particolare, come annunciato nell’ultimo piano industriale della multiutility, e’ previsto che l’impianto – per cui Iren investe 54 milioni circa – accolga 167.000 tonnellate annue di rifiuti organici (anche da Parma, ndr) e sfalci verdi per la produzione di biogas che, raffinato in biometano, andra’ ad alimentare gli autobus di Seta.

Sempre a proposito di rifiuti Roberta Rigon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, presenta all’assemblea cittadina una mozione sull’imminente introduzione del sistema di raccolta dei rifiuti col metodo porta a porta in centro storico. Nel dispositivo Rigon lamenta una certa mancanza di informazione ai cittadini e, facendosi portavoce delle preoccupazioni dei commercianti, chiede di effettuare una derattizzazione del centro storico prima di attivare la raccolta porta a porta, riconsiderandone eventualmente il modello.

Mirko Tutino, assessore comunale alle Politiche ambientali, interviene a puntualizzare che “l’aumento dei ratti non deriva dal porta a porta, che rispetto al cassonetto e’ piu’ igienico, ma dai cambiamenti climatici”. Cio’ premesso, l’assessore ricorda “che la raccolta porta a porta e’ in assoluto lo strumento migliore con cui si abbatte il residuo rifiuto da conferire a smaltimento”, per effetto della “sottrazione” dal rifiuto indifferenziato della frazione umida.

L’obiettivo per Reggio Emilia e’ passare dai 270 chili di rifiuto indifferenziato prodotti ogni anno per abitante a meno di 150 chili “e il porta a porta e’ il sistema migliore per farlo”, sottolinea l’assessore. Quanto al modello specifico previsto per il centro citta’, Tutino evidenzia che se si scegliesse di raccogliere l’umido con i cassonetti, “avremmo 72 bidoni per strada, potenziale ricettacolo per chi non vuole fare il porta a porta nel resto della citta’”.

Inoltre, per le utenze non domestiche (bar e negozi), sara’ attivata la raccolta porta a porta anche per vetro e carta (oggi la raccolta’ e’ con i cassonetti che in alcuni periodi dell’anno, come a natale, sono stracolmi) e “ci saranno delle mini ecostation in cui conferire in qualsiasi momento indifferenziato e umido con tessera sanitaria, che costituiranno una valvola di sfogo”.

Da ultimo Tutino sottolinea che “l’umido sara’ raccolto 3 volte a settimana, una ogni 2 giorni e una in piu’ rispetto alle altre zone della citta’”. Mentre l’indifferenziato sara’ raccolto 2 volte a settimana (fuori dal centro avviene solo una volta). Insomma “tutti strumenti- conclude l’assessore- che stimiamo faranno superare le problematiche evidenziate dalla consigliera”.