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Cronaca
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Aemilia, Vecchi: “Confermato l’impianto accusatorio”

31 ottobre 2018 | 15:37
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Aemilia, Vecchi: “Confermato l’impianto accusatorio”

L’assessore regionale Mezzetti: “Ora nessuno può negare il pericolo”. Legacoop: “Sentenza Aemilia prova un radicamento diffuso”. Landi: “Reggio è terra che respinge chi è nemico della convivenza civile e dello sviluppo”

REGGIO EMILIA – “Confermato l’impianto accusatorio. Lo Stato a Reggio Emilia ha fatto la sua parte. Ora l’intera comunità prosegua nell’impegno per la legalità”. Lo dice il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, presente oggi in aula alla lettura della sentenza. Aggiunge il primo cittadino: “La conclusione del primo grado del processo Aemilia giunge al termine di una lunga fase processuale nella quale la magistratura, in tutte le sue articolazioni, ha dato prova di aver svolto un lavoro rigoroso, approfondito e di grande equilibrio, di cui la collettività reggiana deve essere grata. La sentenza emessa oggi conferma nella sostanza l’impianto accusatorio, così come aveva fatto alcuni giorni or sono il pronunciamento emesso a Bologna. Non è un punto d’arrivo, è un punto processuale fermo e importante nella storia di una comunità che ha in questi anni affrontato con consapevolezza e decisione la sfida a favore della legalità. Prendiamo altresì atto dell’accoglimento pieno della Costituzione di parte civile da parte dell’Amministrazione del Comune capoluogo”.

L’assessore regionale Mezzetti: “Ora nessuno può negare il pericolo”
“Se in passato ci sono state sottovalutazioni o superficialita’ di analisi rispetto alla penetrazione delle mafie nel nostro territorio, adesso in Emilia-Romagna nessuno si volta piu’ dall’altra parte, negandone il pericolo. Chi lo dovesse fare si renderebbe complice di una realta’ che non e’ piu’ negabile”.

Cosi’ l’assessore alla Legalita’ della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, commenta la condanna in primo grado inflitta oggi a 125 dei 148 indagati al processo Aemilia. Mezzetti rivendica l’impegno della Regione in questi anni contro la mafia: dai progetti con le scuole al recupero dei beni confiscati; dalla white list delle aziende impegnate nella ricostruzione post-sisma al Testo unico per la legalita’; dal sostegno anche economico per lo svolgimento del processo Aemilia a Bologna e Reggio Emilia fino alla costituzione di parte civile. “La comunita’ regionale si e’ schierata senza se e senza ma con inquirenti, magistratura e agenti delle Forze dell’ordine- afferma l’assessore- impegnati nella battaglia per la legalita’. Un fronte unito che va dalle istituzioni ai cittadini e che oggi, con la sentenza di primo grado, qui in Emilia-Romagna ha dimostrato tutta la sua grande forza, per un impegno che prosegue in nome dei valori, dei diritti e del civismo che contraddistinguono la nostra comunita’”. Mezzetti ci tiene anche a rivolgere “un plauso particolare al presidente del Tribunale e ai pm per la mole di lavoro svolto e per i tempi relativamente rapidi con cui si e’ arrivati a questa sentenza di primo grado”. Oggi in aula a Reggio Emilia, alla lettura della sentenza, era presente per la Regione il sottosegretario Giammaria Manghi.

Legacoop: “Sentenza Aemilia prova un radicamento diffuso”
Con la lettura della sentenza si conclude oggi il processo di primo grado nei confronti degli imputati dell’inchiesta Aemilia e “il numero e l’entita’ delle condanne confermano la fondatezza dell’impianto accusatorio e sottolineano quanto la criminalita’ organizzata si sia radicata e diffusa nel nostro territorio e, piu’ in generale, nelle ricche regioni del nord Italia”.

A dirlo e’ il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti. Al tempo stesso, prosegue, “e’ di conforto rilevare che gli anticorpi della societa’ civile e delle istituzioni hanno funzionato non lasciandosi contaminare se non per posizioni marginali. Il nostro supporto agli inquirenti e alla magistratura giudicante, all’associazione Libera che ha seguito e animato le fasi processuali, alla stampa, e’ totale. Teniamo alta la guardia e proseguiamo nell’opera di bonifica”.

Gli fa eco Andrea Volta, presidente di Legacoop EmiliaOvest: “Ci siamo espressi fin dall’inizio con forza e convinzione affinche’ questo processo si tenesse a Reggio Emilia, fulcro delle indagini, non per una questione meramente giuridica ma anche simbolica. Non vogliamo chiudere gli occhi di fronte a questi fenomeni, anzi, abbiamo sempre cercato di informarci, informare e promuovere la cultura della legalita’. La collaborazione attivata con il Cross, centro diretto dal professor Nando dalla Chiesa, va in questa direzione. È nostro dovere di associazione, di cooperatori quali attori economici e sociali di questa comunita’ impegnarci contro le infiltrazioni e a favore del rispetto delle regole e della legalita’”.

Monti, Volta, il vicepresidente Maurizio Molinelli e il direttore Alberto Araldi erano questa mattina in aula a Reggio Emilia in attesa della sentenza

Landi: “Reggio è terra che respinge chi è nemico della convivenza civile e dello sviluppo”
“E’ una sentenza che chiude un lungo percorso che in quasi 200 udienze ha ripetuto un messaggio molto forte dentro e fuori dal nostro territorio: Reggio Emilia è terra di legalità e ogni devianza che colpisca le sue comunità e la sua economia trova nelle istituzioni un contrasto solido ed efficiente, attorno al quale è importante che aumenti la vicinanza e la collaborazione di tutti”. Così il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, commenta la sentenza emessa oggi dai giudici a conclusione del primo grado di giudizio del processo Aemilia. “Sentimenti di profonda gratitudine – prosegue Landi – vanno alle forze dell’ordine, agli inquirenti, ai pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, ai giudici Francesco Maria Caruso, Cristina Beretti e Andrea Rat per l’enorme e delicatissimo lavoro che ha dapprima comportato lunghe e complesse indagini e, poi, due anni e mezzo di processo per arrivare a questa sentenza”.