Il processo alla 'ndrangheta |
Cronaca
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Aemilia, Cgil, Cisl e Uil: “Riconosciute condotte gravissime”

31 ottobre 2018 | 17:15
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Aemilia, Cgil, Cisl e Uil: “Riconosciute condotte gravissime”

Fnsi e Aser: “Ora i riflettori dei media nazionali non si spengano”

REGGIO EMILIA – La sentenza di condanna in primo grado per 125 imputati al processo Aemilia “fa giustizia delle gravissime condotte attribuite alla consorteria ‘ndranghetista emiliana che ha prodotto in questi anni gravissimi danni al tessuto economico, sociale e del lavoro” in Emilia-Romagna. Con soddisfazione i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Luigi Giove, Giorgio Graziani e Giuliano Zignani, commentano la pronuncia arrivata oggi dal Tribunale di Reggio Emilia.

“Si tratta di un risultato importante- affermano i sindacalisti- anche per la straordinaria entita’ dei beni confiscati, che riconosce l’assoluta fondatezza delle ragioni che hanno portato le organizzazioni sindacali confederali regionali, di Modena e Reggio Emilia a costituirsi parte civile nel processo Aemilia, il piu’ grande processo alla mafia che si sia mai svolto nel Nord Italia”.

I leader di Cgil, Cisl e Uil sottolineano come “i magistrati della Cassazione e oggi il tribunale di Reggio Emilia hanno riconosciuto che la sola presenza di una organizzazione mafiosa sul territorio impoverisce i diritti dei lavoratori e legittima il sindacato a farsi protagonista dell’impegno antimafia fino a vedersi riconosciuto il danno subito. Un traguardo raggiunto con convinzione e determinazione in maniera unitaria dall’intero fronte sindacale”, concludono Giove, Graziani e Zignani.

La sentenza di oggi “non ha potuto che riconoscere le infiltrazioni della cosca ‘ndranghetista che si e’ radicata nel territorio emiliano con gravissime conseguenze sul tessuto economico-sociale e sul lavoro – commentano a loro volta i sindacati dei giornalisti nazionale e regionale, Fnsi e Aser – e’ esattamente quello che hanno anticipato e scritto non pochi cronisti che, per queste ragioni, hanno persino dovuto subire una violenta campagna di aggressioni e di insulti, proprio come e’ accaduto a Roma nei confronti dei molti cronisti che hanno ‘osato’ anticipare Mafia Capitale”.

Al processo a Reggio Emilia oggi era presente una delegazione formata dal presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, dal segretario Mattia Motta e dal numero due dell’Aser, Giorgio Maria Leone. “Sindacato e Ordine dei giornalisti sono parte civile perche’ il malaffare odia la liberta’ di informazione- sottolineano ancora Fnsi e Aser- sarebbe meglio ascoltare e leggere gli articoli dei giornalisti, anziche’ minacciarli con le querele temerarie e le ingiurie dentro e fuori la rete”. Il sindacato era dunque presente in tribunale “per ringraziare i cronisti, l’associazione Libera, i cittadini che hanno seguito questo processo udienza per udienza e che non hanno mai smesso di contrastare mafie e corruzione. Ora piu’ che mai sara’ necessario che i media nazionali non spengano i riflettori su Reggio Emilia e sui focolai di infezione ancora aperti”, concludono Fnsi e Aser.