Di Maio: “Le promesse? Usiamo il deficit”

19 settembre 2018 | 17:32
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Di Maio: “Le promesse? Usiamo il deficit”

“Queste sono le 3 priorità: flat tax, reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero. Le metteremo nella legge di Bilancio: sì'”, ha detto il ministro del Lavoro ricordando che si tratta di temi inseriti nel contratto di governo. “Piena fiducia anche nel gioco di squadra che stiamo facendo come governo”

REGGIO EMILIA – “Ho piena fiducia nel ministro dell’Economia Giovanni Tria per quello che sta facendo e ho piena fiducia nel gioco di squadra che stiamo facendo come governo”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti durante la missione in Cina. “Queste sono le 3 priorità: flat tax, reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero. Le metteremo nella legge di Bilancio: sì”, ha detto il ministro, che ha aggiunto: “Si attinge ad un po’ di deficit per poi far rientrare il debito l’anno dopo o tra due anni, tenendo i conti in ordine e senza alcuna manovra distruttiva dell’economia”.

Secondo Di Maio, infatti, “un governo serio, che ha fatto delle promesse, non può aspettare due o tre anni per mantenerle”. “Sono dei mesi particolari, io ho lasciato una settimana molto particolare in Italia – ha proseguito -: nulla è semplice ma sicuramente alla legge di Bilancio ci saranno dei collegati molto importanti che riguardano la sburocratizzazione, la semplificazione del codice degli appalti, il fondo del venture capital per le start up innovative misto pubblico-privato”.

La viceministra dell’economia, Laura Castelli, commentando l’intenzione di Tria di mantenere il deficit all’1,6%, ha detto a Circo Massimo, su Radio Capital: “Vorrebbe dire non fare quasi niente, a meno che non si facciano solo tagli”.

Secondo il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia, “la volontà politica di procedere al taglio del superticket in Sanità c’è, ma la fattibilità va poi vista in un quadro più generale e anche nei rapporti con le Regioni e in riferimento alla tenuta del sistema. E’ un problemone – ha aggiunto – perché si tratta di circa 800 milioni di euro”.