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Nave Diciotti, i Pm di Agrigento indagano per sequestro di persone

22 agosto 2018 | 17:32
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Nave Diciotti, i Pm di Agrigento indagano per sequestro di persone

“Situazione critica, casi di scabbia, minori devono scendere”. Conte: “Europa cosa aspetta? Italia abbandonata”. Fico: “Tutti devono scendere”. Secondo giorno della nave a Catania. A bordo 177 persone. Salvini: “I 29 bambini possono sbarcare, gli altri restano a bordo”

REGGIO EMILIA – La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso. Qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri.

Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha condotto una visita di un’ora sulla nave. “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, ha detto dopo l’ispezione. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti.

Salvini: “I 29 bambini possono sbarcare, gli altri restano a bordo”
“Ci sono 29 bambini? Scendano, anche subito”. Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, sblocca in minima parte la vicenda della Diciotti, la nave militare italiana ormeggiata da due giorni a Catania, con a bordo 177 migranti: i 29 minorenni non accompagnati possono sbarcare, dichiara il titolare del Viminale in diretta Facebook, “nonostante l’Europa vigliacca”, perché “l’Italia ha il cuore grande”. Ma gli altri, tutti gli altri, devono restare a bordo. Fino a quando? Non si sa. E se la Procura di Agrigento valuta l’ipotesi di aprire un’inchiesta per sequestro di persona contro ignoti, Salvini non fa una piega. Anzi, con tono di sfida, afferma: “Non sono ignoto. Sono qua. Sono Matteo Salvini. Senatore e ministro dell’Interno con mandato preciso di difendere i confini e di occuparsi della sicurezza di questo Paese. Mi volete indagare? Indagatemi. Mi volete processare? Processatemi. Ho spalle larghe. Ma con il mio permesso, a parte i bambini, non sbarca nessuno. Se vuole intervenire il presidente della Repubblica lo faccia. Se vuole intervenire il premier lo faccia. Ma per me l’Italia ha già dato. Se l’Europa non fa il suo dovere, per quanto mi riguarda le navi, come arrivano, possono tornare indietro”. Non manca una polemica a distanza con l’alleato Roberto Fico che ha chiesto lo sbarco di tutti i migranti: “Tu fai il presidente della Camera. Io faccio il ministro dell’Interno” taglia corto Salvini. E poi, sarcastico: “Bertinotti, Fini, Boldrini e Fico. Mi viene il dubbio che non sia una carica troppo fortunata”.

“Ma l’Europa vuole battere un colpo?”. È l’appello del premier Giuseppe Conte che in un post su Facebook avverte: “Ancora una volta l’Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a sé stessa”. “Le Istituzioni europee, che pure su mia sollecitazione avevano accolto l’idea di una cabina di regia, cosa aspettano a intervenire per operare la redistribuzione dei migranti che sono a bordo della nave italiana Diciotti, ancorata nel porto di Catania?”, aggiunge.

Al porto c’è il segretario del Pd Maurizio Martina: “Il presidente del Consiglio si limita a predicare propaganda con un post. Mi rivolgo a lui. Eserciti le sue funzioni e governi rispettando il diritto e la Costituzione. Disponga lo sbarco di queste 177 persone tenute in ostaggio. Non cerchi scuse che non ha”. “Sbarcare subito i 177 esseri umani bloccati da giorni sulla #Diciotti – prosegue -. Una nave dello Stato che non può sbarcare in un porto italiano per la propaganda del governo che non gestisce ma lucra sulla disperazione. Questa è la dimostrazione del fallimento dei ricatti europei di Salvini”.