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Albero di 60-70 anni abbattuto in via Guasco, rabbia dei cittadini

19 agosto 2018 | 17:07
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Albero di 60-70 anni abbattuto in via Guasco, rabbia dei cittadini

Sdegno anche del professor Ugo Pellini, ambientalista e botanico. Il Comune: il progetto di riqualificazione della zona non prevede quella pianta

REGGIO EMILIA – Un albero di 60-70 anni è stato abbattuto a pochi metri dal Palazzetto dello Sport di via Guasco, suscitando un’ondata di reazioni negative tra i cittadini. Indignazione che Facebook ha rilanciato. Il perché del taglio? Chi ha progettato per conto del Comune la riqualificazione dell’area non ha rispettato né l’esitente né la sensibilità dei cittadini, ma ha fatto un bel disegno astratto che prevede la piantumazione di nuovi alberelli di magnolia. L’albero era non solo una presenza a cui i reggiani erano affezionati da decenni, ma era  anche sano. Il pretesto della “condanna a morte” è che sorgeva a ridosso di un orrendo muretto di mattoni. Il taglio ha suscitato anche la  reazione del professor Ugo Pellini, noto botanico ed ambientalista reggiano, membro della Consulta Verde Comunale, che sottolinea che in una città così inquinata come Reggio ogni taglio di alberi va attentamente ponderato e deve essere seriamente giustificata.

“Una pianta tagliata in città non passa mai inosservata – sottolinea Pellini -. La mattina di Ferragosto alcuni cittadini mi hanno segnalato l’abbattimento di un grosso albero in via Guasco, a ridosso dell’edificio ex ONMI. In effetti, andando a verificare dal ceppo (in dialetto soca) ancora presente, ci si può rendere conto che le sue dimensioni erano davvero considerevoli: oltre i due metri di circonferenza del tronco, probabilmente un Bagolaro sui 60-70 anni di età.

Era gravemente malato? L’abbattimento è stato autorizzato? Era pericoloso per l’incolumità pubblica? E’ solo una combinazione che sia stato abbattuto la settimana del Ferragosto? Era alla fine del ciclo vegetativo come va di moda dire adesso o come ha insinuato maliziosamente qualcuno “era una struttura incongrua con il nuovo progetto di riqualificazione di via Guasco”?. Credo che una risposta da chi di dovere sia più che mai opportuna. Sono fermamente convinto però che quando si elimina un albero di queste dimensioni, che, come dimostrano le foto del prima e dopo il “fatto”, ha modificato profondamente l’aspetto del luogo nel quale ha vegetato per anni, sia importante agire con la massima trasparenza.

Gorbaciov, il capo del governo dell’Unine sovietica, l’aveva chiamata “glasnost” (di dominio pubblico la traduzione dal russo). Quali che fossero state le condizioni della pianta credo che, come del resto fanno già in alcuni Comuni, queste “eliminazioni”, soprattutto in città come la nostra ad alto tasso di inquinamento, vadano giustificate, illustrate, fatte capire e comunicate. Si “spiega”alla gente come si intende agire e perché, mettendo cartelli esplicativi sul posto e si predispone nei casi più eclatanti anche un comunicato stampa, in modo che tutti possano fare le loro considerazioni per tempo. Nei boschi del Trentino, ma non solo in quelli, ad esempio si appone anche una vistosa macchia di vernice rossa sul tronco delle piante da eliminare.

E’ ciò che chiedo e sostengo da anni ad ogni riunione della Consulta verde quando si discute su richieste di abbattimento di alberi, quando davvero per loro, così ci dicono i responsabili, non c’è più niente da fare”.

E il Comune? Ha tentato di difendere l’indifendibile, chiamando l’albero alto più di 10 metri “arbusto”: l’abbattimento “è stato previsto all’interno dei lavori di riqualificazione di via Guasco. Le dimensioni dell’albero, il suo radicamento proprio a ridosso del muretto (al punto da inglobarlo in parte) e il suo stato di salute, non avrebbero consentito l’inzollamento della pianta per la successiva messa a dimora in un’altra zona della città. Al posto dell’albero, nella parte finale di via Guasco saranno piantumati 13 nuovi alberi di magnolia, disposti su doppio filare e messi a dimora entro ampie aiuole inserite nella pavimentazione. Questo consentirà una migliore fruibilità dello spazio pubblico e, soprattutto, una cura maggiore delle piante stesse, con un considerevole aumento della dotazione di verde presente nella zona”. Le magnolie sono alberi a crescita lentissima…