Crollo Genova, Calatrava si candidò a rifare il ponte Morandi

16 agosto 2018 | 05:53
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Crollo Genova, Calatrava si candidò a rifare il ponte Morandi
Crollo Genova, Calatrava si candidò a rifare il ponte Morandi
Crollo Genova, Calatrava si candidò a rifare il ponte Morandi

Mentre nel 2006 a Reggio Emilia si procedeva l’assemblaggio dei tre ponti firmati da Santiago Calatrava, l’archistar presentò un progetto analogo per il capoluogo ligure. Ma finì nel dimenticatoio

GENOVA – Era il 2006. A Reggio Emilia nella zona di Mancasale procedeva l’assemblaggio dei tre ponti  firmati  dall’archistar Santiago Calatrava. Graziano Delrio non era ancora ministro  dei Trasporti, ma “solamente” sindaco della città capoluogo. Nello stesso periodo, Calatrava si recò a Genova per incontrare l’allora presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che dieci anni prima era stato Ministro dei Trasporti. L’architetto catalano si auto-candidò per progettare e realizzare un nuovo ponte autostradale – in  acciaio  come quelli di Reggio – sul torrente Polcevera. Si era a cavallo del terzo Governo Berlusconi e del Prodi bis, che si insediò a maggio. In quegli anni c’era già al vaglio della Società Autostrade e del Governo italiano l’ipotesi di abbattere il viadotto progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi. Emerge nelle stesse ore in cui il bilancio delle vittime è arrivato a 37 estratte dalle macerie del ponte: i vigili del fuoco scavano senza sosta, ma ora è necessario spaccare e spostare gli enormi massi di cemento armato sotto i quali si trovano ancora diversi automezzi con i corpi dei loro occupanti.

Calatrava, conosciuto in tutto il mondo per i ponti e le  stazioni caratterizzati da forme armoniose ed organiche (un po’ scheletri di balena, un po’ corde di arpe) presentò a Genova un progetto che prevedeva la costruzione di un nuovo ponte in acciaio proprio sopra il vecchio, ed usarlo poi per demolire il manufatto sottostante, con l’uso di appositi carrelli che avrebbero aggangiato pezzi della struttura e per poi portarli giù fino a terra. L’idea era che il nuovo ponte sarebbe stato il volano della riqualificazione di tutto il quartiere; la stessa idea che ha guidato le realizzazioni nell’Area Nord di Reggio che però… è rimasta una sterminata periferia industriale un po’ degradata.

A suo tempo, per il progetto genovese, Calatrava dichiarò: “Vorrei presentare due o tre idee di ponti strallati e ad arco (con funi proprio come quelli di Reggio, ndr) per poi fare scegliere il migliore, ma l’importante è che la struttura nasca in sintonia con il paesaggio, perché quella valle è molto bella”. Garantì poi che l’opera sarebbe stata realizzata in tre anni, uno per la progettazione e due per la realizzazione. L’idea piacque a Burlando (e poi l’allora ministro dei Trasporti, Antonio Di Pietro) ma spettava “ad Autostrade scegliere gli autori del progetto”.

A Reggio il progetto è stato commissionato dal Comune di Reggio insieme alla Stazione Mediopadana AV e alla copertura del nuovo casello autostradale (“Le antenne”, ancora sulla carta). Il costo complessivo dei tre ponti è stato previsto in 33,6 milioni, ma poi lievitati a 47 milioniL’inaugurazione è avvenuta il 20 ottobre 2007 alla presenza di Delrio e dell’allora presidente del consiglio dei ministri, Romano Prodi.