Vecchi: “I Piazza non hanno avuto rispetto per Reggio”

16 luglio 2018 | 20:55
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Il sindaco: “La cultura dell’uomo solo al comando, contraria ai nostri valori, ci ha portato con i libri in tribunale. Non posso promettere la D, ma di lavorare per iscrivere la Reggiana alla più alta serie possibile”

REGGIO EMILIA – “La responsabilità di questa vicenda è evidente a tutti. Oggi ho visto una foto della vicepresidente a Milano Marittima mentre la città versa in queste condizioni. Questa è una dimostrazione di scarso rispetto verso Reggio. Non è il momento di dividersi, comunque, ma di lavorare insieme. Auspico che l’interno mondo economico della città si senta sensibile a dare un piccolo e grande contributo a continuare questa storia nell’anno del centenario e a rimettere in moto la squadra alla reggiana e non all’americana”.

Lo ha detto il sindaco questa sera alla stampa chiamata in municipio per fare il punto sulla drammatica vicenda della Reggiana. Ha aggiunto il primo cittadino: “L’amarezza e la rabbia dei tifosi è comprensibile, ma va sottolineato il loro atteggiamento responsabile. Credo che ci ci sia stato poco rispetto anche per la città nella sua interezza. Voglio però anche dire che non finisce qua e che ci sono tutte le condizioni per ripartire insieme e per fare sì che le forze migliori di questa città siano disponibili a dare una mano per una ripartenza”.

Le tappe della vicenda
Il sindaco ha poi ricostruito le tappe della vicenda nell’ultimo mese. “Il 12 di giugno – ha detto Vecchi – abbiamo appreso da un quotidiano locale la decisione della proprietà di mettere in vendita la società. Fino ad allora mai al sottoscritto era stata rappresentata questa possibilità, perché altrimenti avremmo aiutato Piazza a cercare interlocutori. Abbiamo avuto modo di incontrare la dirigenza della Reggiana nei mesi scorsi, ma nulla faceva pensare che ci fosse la volontà di terminare questa esperienza. A quel punto abbiamo cercato di ottimizzare ogni giorno disponibile. La prima cosa è stata di occuparsi della vicenda dello stadio. Io, il 12 di giugno, ho chiesto di incontrare Piazza, ma lui era negli Stati Uniti, mentre la moglie era a Milano Martittima. Ho incontrato la moglie solo nove giorni dopo. Ho fissato io l’incontro con Mapei, anche se doveva farlo la proprietà e i dirigenti si sono incontrati con Mapei portando a casa una proposta migliorativa rispetto a prima”.

E aggiunge: “Il punto è che non c’è mai stata una risposta della proprietà alla proposta di Mapei. Nei giorni successivi si sono fatti vivi dei soggetti interessati e io li ho chiamati in municipio e loro hanno creato una cordata unica che ha chiesto un incontro con la società, ma quell’incontro non c’e mai stato. Tra il 30 di gugno e oggi, in realtà, la proprietà ha cercato un suo percorso, annunciando che l’accordo era prossimo e creando anche un’aspettativa eccessiva. Ho sempre detto che da una parte va riconosciuto a Piazza di avere investito molto in due anni e il diritto di dismettere il proprio investimento, ma ci potevano essser modi e forme diverse: aprendo un confronto con la città e creando le condizioni per evitare l’esito più drammatico. Questo non c’è stato”.

“La cultura dell’uomo solo al comando, contraria ai nostri valori, ci ha portato con i libri in tribunale”
Ha detto ancora il sindaco: “Noi abbiamo assistito a una concenzione della storia della Reggiana che è stata vista non come un bene comune, ma come fosse mera proprietà privata. E’ prevalsa una caratteristica tipica dell’uomo solo al comando che è l’esatto contrario di ciò che siamo abituati a fare in questa città. La cultura dell’uomo solo al comando che ha annunciato che ci avrebbe portato in serie A e, due anni dopo, porterà i libri in tribunale”.

I prossimi passi
Vecchi ha fatto poi il punto della situazione: “Ho parlato con i vertici della federazione. Noi non possiamo assumere nessuna decisione formale fino al 20 di luglio quando la Reggiana sarà formalmente esclusa dalla serie C. Dopo di che avverrà quello che è avvenuto in altre città: pubblicazione di manifestazione di interesse, la definizione di una serie di criteri che hanno a che fare con la qualità del progetto sportivo e la solidità del progetto economico, ma anche con la volontà di costruire un rapporto con la città e con le tifoserie. Definirò questi criteri insieme alla federazione, ma quello che vorrei segnalare è che abbiamo poco tempo. L’impegno è quello di lavorare per iscrivere la Reggiana alla più alta serie possibile, ma non possiamo oggi promettere di iscriverla alla serie D. Serve comunque un progetto solido economico e serve la disponibilità della federazione di trovare per la Reggiana un posto in serie D. La decisione ultima sull’assegnazione del titolo avviene da parte della federazione e speriamo che abbia la giusta considierazione per la nostra storia”.

E conclude con rammarico: “Dopo il venti luglio bisognerà correre veloci, perché sappiamo che molte squadre sono già al lavoro per la prossima stagione. C’è una complessità che, purtroppo, è stata sacrificata dalla compressione dei tempi”.