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Reggiana, gli sponsor mettono sul piatto 700mila euro

3 luglio 2018 | 13:36
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Reggiana, gli sponsor mettono sul piatto 700mila euro

Nulla di fatto nell’incontro di sabato scorso durante il quale hanno incontrato il presidente granata che ha detto loro che non è disponibile a metterci più un euro

REGGIO EMILIA – Gli sponsor della Reggiana hanno messo sul piatto la possibilità di entrare in società e metterci, complessivamente, 700mila euro per dare una mano a salvare la società granata. Lo hanno fatto durante un incontro con Mike Piazza, sabato scorso, a cui hanno chiesto di restare in maggioranza. Il presidente granata ha detto loro quello che va ripetendo da tempo, ovvero che non è più disposto a mettere un soldo sulla Reggiana e così l’incontro si è concluso con un nulla di fatto.

E’ uno dei tanti tentativi che si stanno mettendo in atto, in questi giorni, per salvare la squadra e iscriverla campionato di serie C (al momento è stata versata solo la tassa di iscrizione, ma entro il 12 luglio dovrà essere anche prestata la fideiussione da 350mila euro necessaria per completare l’iscrizione).

Sullo sfondo ci sono anche i tre soggetti (la cordata veneto-friulana, quella reggiana e l’imprenditore laziale Marco Arturo Romano) che si sono fatti avanti per tastare il terreno e capire se c’è la possibilità di acquisire, in tutto o in parte, la società granata. Il problema sono i debiti, dato che il rosso societario ammonterebbe a quasi 5 milioni.

Ci sono 1,3 milioni fra stipendi di maggio e giugno da sommare ai contributi da marzo ad oggi, poi circa 2 milioni di debiti con i fornitori e i 650mila euro dello stadio Mapei, altro mezzo milione sarebbe rappresentato da una vecchia fideiussione firmata da Stefano Compagni e, infine, ci sarebbero i 350mila euro da pagare per l’iscrizione. Questo senza contare le cause pendenti che ha la società con una serie di dipendenti.

Difficile che i tre soggetti citati sopra intendano accollarsi tutti questi debiti. E, come si è detto, Mike Piazza non intende più metterci un euro. Ha solo iscritto la squadra, versando un assegno da 30mila euro, ma, a quanto pare, lo ha fatto su consiglio dei revisori dei conti che, durante il consiglio d’amministrazione tenutosi nei giorni scorsi, lo hanno messo in guardia da possibili ripercussioni anche in ambito penale in caso di fallimento.