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L’attacco di Vinci a Reggio Sera e la nostra replica

25 luglio 2018 | 10:03
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L’attacco di Vinci a Reggio Sera e la nostra replica

Il deputato del Carroccio Vinci sostiene che le pene più severe sono non su base etnica, ma per i richiedenti asilo. Nei fatti non è così, perché richiedere pene più severe per questa categoria significa comminare pene più severe a soggetti che, per la maggior parte, non sono certo caucasici, ma di etnie diverse, dato che la stragrande maggioranza di loro arriva dall’Africa e dal Medio Oriente

REGGIO EMILIA – Ringrazio il vice presidente della Commissione affari costituzionali, della Lega Nord, Gianluca Vinci, dell’attenzione che mi ha riservato con il suo post su Facebook, che commenta il mio editoriale, nonostante, come scrive lui, io sia “un giornalista poco conosciuto di Reggio Emilia”.

Al di là di qualche piccola imprecisione che ci attribuisce nel suo post su Facebook, il cuore della sua replica sta nel fatto che lui e il ministro dell’Interno Matteo Salvini non vogliono aggravare le pene su base etnica, ma per i richiedenti asilo. Aggiunge inoltre che l’ucraino arrestato per la violenza sessuale sulla ragazza è di etnia caucasica come la nostra.

Sarebbe bene, tuttavia, che non ci prendessimo in giro perché richiedere pene più severe per i richiedenti asilo significa comminare pene più severe a soggetti che, per la maggior parte, non sono certo caucasici, ma di etnie diverse, dato che la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo arriva dall’Africa e dal Medio Oriente e non certo dagli Usa o dal Brasile. Questo dunque significa, di fatto, comminare pene più severe su base etnica.

Detto questo, in ogni caso, il ragionamento che abbiamo fatto è più ampio ed è relativo alla violenza contro le donne in genere e prescinde dalle tematiche sull’immigrazione che non sono necessariamente correlate a questo tema. Spiace che Vinci continui a non capirlo.

Il post di Gianluca Vinci

Vinci