La Rubertelli: “Dov’era Vecchi quando 800 reggiani gli chiedevano conto dei richiedenti asilo?”

25 luglio 2018 | 14:00
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La Rubertelli: “Dov’era Vecchi quando 800 reggiani gli chiedevano conto dei richiedenti asilo?”

Dopo lo stupro di domenica, la consigliera di Alleanza Civica incalza la giunta e torna a chiedere interventi sulla sicurezza e il ricorso all’esercito per presidiare la città

REGGIO EMILIA – “Un plauso doveroso e un ringraziamento va a tutti gli uomini e alle donne della Polizia di Stato che hanno individuato e fermato, con grande rapidità, il presunto autore dello stupro avvenuto domenica sera nella nostra città. In questi giorni il nostro pensiero è andato e va alla giovane donna vittima della violenza e alla sua famiglia: a loro vogliamo esprimere la nostra vicinanza e l’augurio di trovare la forza per ripartire dopo questo dramma”.

Lo scrive Cinzia Rubertelli, capogruppo di Grande Reggio-Progetto Reggio in sala del Tricolore, che aggiunge: “A chi governa questa città chiediamo invece quando le donne – e più in generale i cittadini – potranno tornare a girare liberamente per Reggio: nei parchi, nelle vie del centro, a ridosso della stazione ferroviaria, senza aver paura che possa loro capitare qualcosa di spiacevole. Ora il sindaco Luca Vecchi chiede l’espulsione immediata per il richiedente asilo ucraino fortemente indiziato per lo stupro. Benissimo, ma dov’era il sindaco, dov’era la giunta quando l’anno scorso 800 reggiani sono scesi in strada per chiedere a Vecchi le ragioni per cui Reggio città avesse ospitato un numero di richiedenti asilo oltre la quota prevista?”.

Ricorda la Rubertelli: “Quella sera, e nei mesi a seguire, il sindaco non si è degnato neppure di ricevere i suoi cittadini bollati come gente di destra, razzisti, intolleranti o xenofobi. Quella manifestazione non aveva nulla di politico, ma dava voce a una preoccupazione vera e legittima. Quella che i cittadini hanno ripetuto in diverse assemblee quando hanno saputo – grazie a una serie di voci, non perché preventivamente informati dal Comune – dell’arrivo in questo o in quel quartiere di gruppi di richiedenti asilo. In quelle circostanze i nostri amministratori ci hanno ripetuto che non c’era da preoccuparsi per l’incolumità dei reggiani, perché non era mai successo nulla”.

Conclude il consigliere civico: “Si sa che quando si parla di sicurezza la sinistra affronta il tema con un certo imbarazzo ideologico, ma dopo quello che è successo domenica serve uno scatto di coraggio, l’Amministrazione comunale deve prendere atto che può e deve fare di più: maggiori controlli della Municipale, meno agenti dietro alle scrivanie, incrementare le risorse per la sicurezza, potenziare la videosorveglianza e ricorrere all’esercito – come abbiamo chiesto più volte – per presidiare la città. E’ finito il tempo degli slogan, ora servono fatti”.