Via Gran Sasso, il Comune: “Stop temporaneo all’antenna”

20 giugno 2018 | 13:24
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Via Gran Sasso, il Comune: “Stop temporaneo all’antenna”

Il Comune lo ha concesso “con l’obiettivo di fornire, in un incontro con i cittadini che si terrà nelle prossime settimane, tutte le informazioni utili al quartiere”

REGGIO EMILIA – Uno stop “temporaneo” alla costruzione dell’antenna di Wind “con l’obiettivo di fornire in totale trasparenza, in un incontro con i cittadini che si terrà nelle prossime settimane con gli assessori Valeria Montanari e Mirko Tutino, tutte le informazioni utili al quartiere per chi non avesse partecipato all’assemblea del 2015 o si fosse trasferito in zona più recentemente”.

E’ quanto ha concesso il Comune dopo che i cittadini hanno raccolto 1.500 firme di protesta contro l’antenna di 32 metri che sta per sorgere in fondo a via Gran Sasso. Precisa l’amministrazione: “Gli impianti degli operatori di telefonia mobile in Italia sono considerati come opere di pubblica utilità e pertanto hanno come unico sostanziale vincolo il via libera delle autorità ambientali (Arpae e Ausl). È Arpae, agenzia ambientale competente in materia di controlli, che, simulando i campi elettromagnetici in funzione della potenza e dell’irraggiamento del segnale, fornisce il parere determinante per qualsiasi autorizzazione. In base alle stesse simulazioni, Ausl esprime le proprie valutazioni in merito ai potenziali pericoli per la salute dei cittadini”.

Continua il Comune: “In assenza di vincoli sovraordinati (ad esempio imposti dalla Soprintendenza) o di difformità con le norme urbanistiche, un eventuale diniego imposto dal Comune non avrebbe efficacia e, soprattutto, legittimità a fronte di un ricorso qualora non vi fossero elementi oggettivi connessi alla tutela della salute riscontrati dagli organi competenti. Dalle valutazioni di Arpae, l’altezza dell’impianto (33 metri) e la diffusione in orizzontale del segnale, rende trascurabile l’effetto sugli edifici posti al di sotto dell’antenna ed è stata invece valutata da Arpae l’entità della diffusione sugli edifici posti a un’altezza comparabile con quella dell’antenna, con una previsione di valori tali da portare l’agenzia a rilasciare un parere positivo. L’operatore di telefonia non ha fornito, nè ad Arpae nè al Comune, eventuali ipotesi alternative su terreni o coperture private. E’ stata invece valutata un’altra soluzione su area pubblica che – tuttavia – oltre a non essere a maggiore distanza dalle abitazioni e dai servizi del quartiere, non avrebbe avuto requisiti tecnici adeguati”.

Secondo il Comune “una ricognizione dall’alto dell’area è sufficiente per rendersi conto che, all’interno dell’area in cui l’operatore ha necessità di copertura, trovare un’ulteriore zona pubblica o privata su cui posizionare l’antenna sgombra da servizi o edifici sarebbe impossibile. Purtroppo le aree di copertura dipendono dall’uso delle linee dati che sempre di più viene effettuato da ciascun possessore di telefonino”.

Conclude l’amministrazione: “Il Comune di Reggio Emilia, nonostante il ruolo limitato che ha nell’iter autorizzativo di qualsiasi antenna, ha sempre agito con la massima trasparenza e senza nessun tipo di reticenza (sia nella pubblicazione degli atti che nelle richieste di chiarimenti che in questi mesi sono arrivate)”.