Punto nascite, il Pd: “Lega e M5S non hanno fatto un buon servizio alla montagna”

11 giugno 2018 | 17:18
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Punto nascite, il Pd: “Lega e M5S non hanno fatto un buon servizio alla montagna”

Guido Tirelli: “Ora non abbiamo più una unica voce, né un progetto unificante e questo qualcuno lo vuole descrivere come un successo”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Lega e Movimento 5 Stelle, nell’incontro convocato dal sindaco Bini venerdì sera, hanno fatto una mossa elettorale che forse porterà qualche voto in più alle amministrative dell’anno prossimo, ma non hanno fatto un grande servizio alla montagna”. La pensa così Guido Tirelli, coordinatore del Pd della montagna, secondo il quale “il fronte unitario che aveva dato vita ad ‘Insieme per l’Ospedale Sant’Anna’, una alleanza fra amministrazioni, associazioni, forze politiche, comitati e cittadinanza si è sgretolato. Non hanno capito che l’incontro non è stata una vittoria nella battaglia per la riapertura del Punto Nascita, ma un arretramento e una sconfitta per la nostra Comunità”.

Continua Tirelli: “I sindaci non hanno subito l’ultimatum che imponeva di sottoscrivere seduta stante un documento non condiviso, incompleto, con prospettive limitate e così non lo hanno fatto proprio associazioni di categoria ed altre forze politiche. Le posizioni espresse da Lega e Movimento 5 Stelle sono surreali: la Lega che come forza di governo nel 2010 aveva voluto l’accordo stato-regioni che prevedeva la chiusura dei punti nascita al di sotto dei 500 parti, ora si erge a paladina della loro sopravvivenza in conflitto con la regione Emilia-Romagna, che quell’accordo ha rispettato. I 5 stelle, che sono oggi forza di governo con un ministro della salute del loro partito, non hanno voluto prendersi l’impegno di agire a Roma. Tutto questo per fini di semplice speculazione elettorale”.

Aggiunge Tirelli: “Non ci voleva molto a fare di quell’incontro un vero successo. Sarebbero serviti sincerità, umiltà ed impegno che, crediamo, debbano concretizzarsi in chiare e definite azioni politiche da portare avanti in modo trasversale. Deputati e senatori dovrebbero chiedere che questo progetto, delineato dai documenti unitari già presentati dalla montagna, venga sperimentato e sostenuto economicamente, in un’area interna pilota come quella dell’Appennino reggiano, già riconosciuta capace di realizzare modelli operativi innovativi, obiettivo di finanziamenti da parte del progetto Aree interne. D’altro canto i consiglieri regionali dovrebbero assumersi l’impegno di portare anche in regione questa proposta, di supportarla, riportandola al centro del dibattito, richiedendo immediate soluzioni a problemi locali, quali il ripristino della guardia ginecologica a 24 ore. Infine, i comitati e tutti gli altri attori di Insieme per l’Ospedale sant’Anna dovrebbero continuare a dare una voce corale e forte a tutta la nostra comunità a sostegno di questo percorso complesso ma che è l’unico con probabilità di successo”.

Conclude il coordinatore Pd della montagna: “Per scopi elettorali Lega e Movimento 5 Stelle hanno spezzato l’unità della comunità e non hanno ascoltato l’appello accorato espresso dal sindaco Bini a nome di tutti i sindaci della montagna: lavoriamo assieme, ognuno nel suo ruolo, su tutti i livelli istituzionali, perché non c’è una soluzione semplice al problema complesso di dare sicurezza, sostenibilità, risorse e professionalità agli ospedali di montagna ed ai punti nascita dei territori disagiati. Ora la comunità della montagna non ha più una unica voce, né un progetto unificante e questo qualcuno lo vuole descrivere come un successo”.