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Migranti, Conte: “Italia non ha dato disponibilità sui centri”

29 giugno 2018 | 17:26
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Migranti, Conte: “Italia non ha dato disponibilità sui centri”

Su accordo Ue resta il nodo delle strutture su base volontaria. Macron: “Concetto Paese primo arrivo non cancellabile. Centri si devono fare lì”. Merkel: “Migranti da Italia solo se c’è intesa sui secondari”. Italia vieta attracco nave ong Astral. Salvini: “Ue? Non mi fido delle parole, vediamo fatti. Per Ong Italia solo in cartolina”. Gentiloni: “Zero vincoli, è la linea di Visegrad”

REGGIO EMILIA – Dopo la lunga notte di negoziato e l’accordo a 28 sui migranti, resta sul tappeto il nodo dei centri di accoglienza da creare su base volontaria anche se il premier Conte precisa che “è inesatto dire che l’accordo sia su base volontaria: è integrato e multilivello come richiesto mentre per quanto riguarda l’art.6, che fa riferimento a centri di accoglienza su paesi di stati membri, non si impone a nessuno’.

Nello specifico “l’Italia – ha detto il premier – non ha dato disponibilità” sui nuovi centri di accoglienza volontari, mentre “qualche altro Paese lo ha già fatto”. Conte sottolinea invece come l’accordo sui migranti stabilisca per la prima volta “azioni condivise anche nel salvataggio in mare. E’ un principio mai affermato prima. L’Italia era sola. L’abbiamo affermato nei fatti, anche con qualche atteggiamento risoluto”. Il premier poi ha sottolineato che l’Italia non riprenderà nessun migrante che dovesse essere stato registrato da noi e poi andato in Germania, aggiungendo di “non aver sottoscritto nessun accordo con la Germania” in merito ai movimenti secondari. “A Merkel non ho promesso alcunché”, ha concluso.

Continua lo scontro tra Italia e Francia
“Il concetto di Paese di primo arrivo non si può cancellare”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue, ribadendo che i centri di controllo per i migranti dovranno essere nei Paesi di primo sbarco. “I centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri”, ma “la Francia non è un Paese di primo arrivo”.

Così il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo alla seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. “Alcuni” di questi Paesi di primo ingresso “hanno espresso chiaramente la loro volontà ieri attorno al tavolo” di aprire i centri, “ma sta a loro annunciarlo pubblicamente”. “Le regole di diritto internazionale e di soccorso in mare sono chiare: è il Paese sicuro più vicino che deve essere scelto come porto di approdo. Le nostre regole di responsabilità sono altrettanto chiare: si tratta del Paese di primo approdo nell’Ue. In nessun caso questi principi sono rimessi in discussione dall’accordo” raggiunto dai leader europei. Ma “verso i Paesi di primo arrivi dobbiamo essere più solidali e assicurare fin dal primo momento una presa a carico europea”. Così il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo alla seconda giornata del vertice Ue.

La cancelliera tedesca fa muro sui secondari
La Germania continuerà a prendere rifugiati sbarcati in Italia “come ha fatto in passato” solo se ci sarà un accordo con Roma sui movimenti secondari, ha affermato la Merkel al termine del vertice Ue. “L’Italia non ha preso nessun obbligo per mettere in piedi questi centri controllati” e “non vede assolutamente nessuna possibilità”. Inoltre “non c’è nessun accordo concreto” bilaterale tra Italia e Germania sui movimenti secondari, perché “per l’Italia è un problema cruciale la migrazione primaria” e “per ora è una posizione che rispetto”. “Grecia e Spagna sono pronte a riprendersi i rifugiati già registrati in Eurodac che arrivano ai posti di frontiera dove ci sono controlli, come quello tra Austria e Germania” – ha detto la Merkel – mentre con gli altri Paesi confinanti in cui non sono attivi controlli alle frontiere “procederemo con accordi amministrativi bilaterali”. Così la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue. In cambio la Germania si è impegnata a prendere i rifugiati che arrivano in Grecia e Spagna e che hanno diritto al ricongiungimento familiare.

Salvini: “Le navi delle Ong ‘non vedranno più l’Italia se non in cartolina”
Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital ribadendo il no all’accesso ai porti per le navi umanitarie. Il ministro ha anche chiarito di non fidarsi delle parole, ‘vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato ‘viva l’Europa viva l’Europa, ma poi paga l’Italia’. Comunque, ha aggiunto ‘a Bruxelles qualcuno si è accorto di noi, hanno fatto mattina. Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto’. Il ministro torna a chiedere al presidente francese Macron: ‘prima di darci lezioni, dovrebbe accoglierne altri novemila immigrati, finora ne ha presi 600. Fino a quel momento, non può aprire bocca’.

Gentiloni: “Zero vincoli, è la linea di Visegrad”
“L’Ue ha passato la nottata. Meglio così. Ma da un anno l’Italia si batteva per ottenere impegni vincolanti e non su base volontaria. Ora invece ci affidiamo alla buona volontà, come chiesto da Visegrad. L’unico obbligo riguarda i movimenti secondari. Speriamo bene”. Lo scrive su Twitter l’ex premier Paolo Gentiloni, commentando i risultati del Consiglio europeo sui migranti

Minniti: incassati solo pagherò, difficile da riscuotere
“Mi sembra molto difficile che il vertice europeo apra una nuova fase su migranti. Abbiamo incassato solo dei pagherò difficili da riscuotere, il tempo dirà se si tratta di assegni in bianco”. Così l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti (Pd), a Radio anch’io commenta il vertice europeo e l’intesa sul dossier migranti. “Sul trattato di Dublino – prosegue – c’è un rinvio. Bisogna prima trovare il consenso per modificarlo: serve l’unanimità dei 28 paesi europei e questo è un macigno sul suo cambiamento. Sull’accoglienza, si deciderà in base a meccanismi volontari. Prima non funzionava l’obbligatorietà, figuriamoci la base volontaria. Mentre restano obbligatori i rimpatri verso il punto di prima accoglienza come l’Italia. Tirati fuori dall’isolamento dal nemico Macron, mica siamo stati aiutati dai paesi di Visegrad”.