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Finti terremotati per avere il contributo della casa, 120 indagati

18 giugno 2018 | 12:54
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Finti terremotati per avere il contributo della casa, 120 indagati

La truffa scoperta dalla Finanza: avevano dichiarato l’inagibilità della propria abitazione, ma in realtà vivevano altrove, anche all’estero, o tuttora nel loro alloggio. Sequestri per 120mila euro

REGGIO EMILIA – Accertati dalla Guardia di Finanza di Camerino (Macerata) 120 casi di illecite richieste per Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas) per un totale di oltre 500mila euro di contributi indebitamente percepiti da chi aveva dichiarato di essere costretto a trovare un alloggio in affitto perché la sua casa era stata resa inagibile dal terremoto. Sono i numeri dell’operazione ‘Anubi’ delle Fiamme Gialle della Tenenza di Camerino condotta dai primi mesi di erogazione del Cas.

Ammontano a 120mila euro i sequestri già eseguiti. Anomalie importanti erano emerse sin dai primi accertamenti, facendo scattare controlli capillari sulle istanze presentate. Anomalie per lo più legate al fatto che molti dei Comuni inseriti nel cratere sismico sono mete turistiche e di villeggiatura, estive e invernali, con la conseguente presenza di numerose seconde case, vissute solamente per brevi periodi dell’anno da persone che avevano in realtà dimora e interessi principali in altre località, in Italia o anche all’estero.

L’operazione è stata condotta attraverso l’esame di autodichiarazioni e riscontro dei dati dichiarati dai singoli richiedenti il contributo con indagini di polizia giudiziaria, dapprima di iniziativa e successivamente coordinate dal procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio. Indagini che hanno fatto emergere una moltitudine di soggetti, che avevano dichiarato falsamente di essere in possesso dei requisiti normativamente previsti, ovvero di essere stati costretti a trovare una nuova sistemazione alloggiativa, in quanto la propria abitazione era risultata inagibile a causa del sisma.

In realtà, si è appurato che già da prima degli eventi sismici del 2016 alcuni vivevano e lavoravano in altre località, perfino fuori dalle Marche, altri avevano addirittura concesso l’abitazione in locazione a studenti universitari o lavoratori, altri ancora, per far lievitare il contributo, avevano inserito nella domanda la presenza di parenti che in realtà vivevano stabilmente già da diversi anni altrove (in alcuni casi all’estero) per motivi di lavoro o studio. E poi c’era anche chi ha continuato a vivere stabilmente presso la propria abitazione, pur dichiarando di alloggiare altrove. In tutto 120 persone denunciate.