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Delmonte (Lega): “Il punto nascite del S. Anna? Va riaperto”

11 giugno 2018 | 08:46
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Delmonte (Lega): “Il punto nascite del S. Anna? Va riaperto”

Il consigliere regionale leghista, insieme ai rappresentanti dei 5 Stelle, ha firmato l’appello pubblico che i Comitati “Salviamo le cicogne” e “Di.na.mo” hanno presentato alle forze politiche presenti all’incontro. Documento che i rappresentati di Pd, Art.1-Mdp e Sinistra Italiana non hanno condiviso

CASTELNOVO MONTI – Il consigliere regionale della Lega Nord, Gabriele Delmonte, all’incontro organizzato dal Comune di Castelnovo Monti sul Punto nascite del S.Anna, ha sottoscritto l’appello pubblico dei Comitati “Salviamo le cicogne” e “Di.na.mo”.

“Ho sostenuto le ragioni dei Comitati dei cittadini della montagna per la riapertura del Punto nascite dell’ospedale S.Anna, sin dalla prima ora. E’ stata una battaglia combattuta con raccolte firme, incontri pubblici, decine di atti presentati alla Giunta regionale, e che ha visto i sindaci della zona comportarsi in modo ondivago, arrivati persino a deridere i Comitati medesimi con una richiesta di Deroga (alla chiusura del punto nascite ndr) presentata male al punto da essere bocciata. Ora basta, è bene che il governatore Pd dell’Emilia-Romagna, nonché presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, si batta per la riapertura di questo presidio medico fondamentale per un territorio che rappresenta un terzo di quello provinciale”.

Così, il consigliere regionale della Lega Nord, Gabriele Delmonte, è interventuto, fra gli applausi dei cittadini presenti, all’incontro pubblico organizzato a Castelnovo Monti dal sindaco del comune appenninico, Enrico Bini. Un incontro al quale hanno partecipato, oltre a Delmonte, anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle (Silvia Piccinini), di Art. 1 Mdp (Silvia Prodi) di Sinistra Italiana (Yuri Torri) e gli onorevoli Davide Zanichelli (M5 Stelle), Antonella Incerti (Pd) e la vice presidente della Camera dei deputati, Maria Edera Spadoni (M5 Stelle). Una parata di istituzioni politiche che ha reso ancor più assordante l’assenza dei primi cittadini montani, che non hanno partecipato all’incontro, motivando l’assenza “per ragioni connesse al clima poco conciliante da parte dei comitati che sarebbero stati presenti all’incontro”, rei di aver scritto il giorno prima un post su Facebook che inchiodava i suddetti amministratori alle loro responsabilità circa la chiusura del Punto nascite.

Delmonte, insieme ai rappresentanti dei 5 Stelle, ha dunque firmato l’appello pubblico che i Comitati “Salviamo le cicogne” e “Di.na.mo” hanno presentato ieri sera alle forze politiche presenti all’incontro. Documento che i rappresentati di Pd, Art.1-Mdp e Sinistra Italiana non hanno condiviso.

“Chiediamo – ha sottolineato Delmonte – che la Regione Emilia-Romagna si faccia carico del problema per la cittadinanza montana della chiusura del “Punto nascita” dell’ospedale S.Anna di Castelnovo Monti, e che faccia ciò che le spetta, ovvero quello che la normativa per la Deroga prevede per i territori che presentano condizioni orogeografiche difficili: la riapertura immediata dei “Punti nascita” e la loro messa a norma nel rispetto dei parametri sanitari richiesti, che, nel caso del S.Anna, prevedeva solo l’istituzione del servizio di pediatria “h24”.

“E’ infatti inaccettabile che la Regione Emilia-Romagna, nel 2017, sentito il parere del “Comitato percorso nascita nazionale” e dopo aver fatto richiesta di Deroga presentando una documentazione imprecisa (e dunque prevedibilmente rigettabile) abbia deliberato la chiusura di tutti, e solo, i 3 “Punti nascita” della Montagna, ovvero quelli che presentavano evidenti condizioni orogeografiche difficili” sottolinea il consigliere del Carroccio.

“Tale delibera, a firma Bonaccini, ha infatti presentato un conto salatissimo per la comunità montana: ha portato alla chiusura l’unico Punto nascita di un territorio di 800 chilometri quadrati di estensione, particolarmente difficile da attraversare. Eppure la Regione ha mentenuto aperti i tre Punti nascita della pianura con meno di 500 parti che, tuttavia, non presentano condizioni orogeografiche così difficili come quelle di Castelnovo: come mai la Regione ha “salvato” il Punto nascita di Scandiano, che dista 12 km dall’ospedale di Reggio e 14 km da quello di Sassuolo e ha chiuso quello di Castelnovo Monti? Che forse c’entri qualcosa la coincidenza che il bacino elettorale scadianese sia marcatamente Pd, col fatto che a guidare la Regione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sia proprio il piddino Stefano Bonaccini?” chiosa Delmonte.