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Conte alla Camera: “Ognuno ha il suo conflitto d’interessi, interverremo”

6 giugno 2018 | 15:56
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Conte  alla Camera: “Ognuno ha il suo conflitto d’interessi, interverremo”

Proteste dei parlamentari alla frase del premier che spiega: “Non accuso nessuno ma è a ogni livello, affronteremo al più presto”. Poi: “Rivedremo le misure sulle banche popolari”. “Su buona scuola criticità ma non stravolgeremo”. L’attacco di Delrio

REGGIO EMILIA – Il premier Conte oggi alla Camera per il voto al suo programma di governo dopo aver incassato la fiducia del Senato. Al via nell’Aula della Camera le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Conte (nella foto le proteste dei deputati del Pd).

“Conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo. E alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, spiega: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno, ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”.

“Noi, nell’immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere” ciò che è stato fatto. “In materia di buona scuola abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire”.

“Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica” e “questo vuol dire che la politica si riappropria della guida e non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che in queste Aule e dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all’impatto delle iniziative economiche sull’ambiente e ai diritti dei lavoratori”, afferma il premier.

“Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione. Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sul crediti cooperativo e sulle banche popolari”.

“Sono molto onorato e come già anticipato al Senato, sento forte la responsabilità di parlare in quest’Aula e di replicare alle numerose richieste di chiarimenti che sono state formulate”. Lo dice il presidente del Consiglio nella sua replica in Aula alla Camera.

“Ho lanciato l’idea – e lo ribadisco – di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente”, afferma Conte nella sua replica.

“Questo governo ha l’ardire di poter promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa voler in tutti i tavoli presidiarli, esprimendo una direzione, voler promuovere una crescita sociale e economica, nel rispetto del principio di discesa progressiva del debito”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo, ha detto Conte nella replica.

L’attacco di Delrio: “Studi, abbia umiltà di studiare, non venga qui a fare lezioni”
Durante la discussione, il premier ha subito un pesante attacco da parte del capogruppo del Pd. “Conte – ha tuonato Graziano Delrio – non venga a parlare in quest’Aula di cose che non conosce, sia umile. Studi, abbia umiltà di studiare, non venga qui a fare lezioni. Non faccia il pupazzo in mano ai partiti, si faccia sentire. Lei ha detto di essere orgoglioso di essere populista, ma stia attento con le parole perché in nome del popolo sono stati commessi genocidi: sto parlando della storia dell’Europa”. Delrio ha poi ripreso Conte che nel suo intervento ha citato il fratello di Sergio Mattarella, assassinato dalla mafia, definendolo “un congiunto” del capo dello Stato. “Piersanti, si chiamava Piersanti”, scandisce l’ex ministro tra la standing ovation dei deputati dem