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Marras crea una linea di t-shirt da disegni disabili

2 maggio 2018 | 15:48
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Marras crea una linea di t-shirt da disegni disabili

Arte e design per includere, ecco il manifesto per il diritto alla Bellezza. lIl progetto sara’ lanciato a Reggio sabato alla Polveriera

REGGIO EMILIA – “Spero tanto che la bellezza riesca a straripare, a occupare i luoghi pubblici in modo che tutti possono usufruirne. Il concetto di bellezza dovrebbe invadere ogni angolo delle citta’ ed essere garantito a tutti. Vivere, lavorare, abitare in posti belli e’ condividere armonia”. Lo stilista Antonio Marras parte da qui per raccontare la sua scelta di partecipare a “B. – bellezza, buonavita, business”.

“B.” e’ un manifesto per il diritto alla bellezza scritto a migliaia di mani per ripensare la societa’ partendo dal concetto che l’incontro tra creativita’ e bellezza possa generare nuove opportunita’ di inclusione sociale. Il progetto sara’ lanciato a Reggio Emilia sabato 5 maggio: tutti i cittadini, persone fragili, persone con disabilita’, creativi, artisti, psichiatri, scrittori, architetti, intellettuali, imprenditori lo firmeranno insieme negli spazi della Polveriera, un ex magazzino del quartiere Santa Croce, oggi in disuso ma oggetto di un importante intervento di riqualificazione urbana. Per dare corpo a questo progetto anche le aziende sono state chiamate a fare la propria parte, immaginando nuove forme di responsabilita’ sociale che incrocino il mondo della disabilita’ e quello dell’arte, della bellezza e del design.

E lo stilista Marras e’ stato tra i primi a raccogliere la sfida e per l’occasione ha realizzato una linea di t-shirt: “Il merito e’ di Annalisa”, esordisce. Annalisa e’ Annalisa Rabitti, presidente della partecipata Farmacie comunali riunite di Reggio, che da tre anni porta avanti il progetto “Reggio Emilia citta’ senza barriere” per il superamento delle barriere fisiche e mentali e per promuovere un nuovo approccio alla disabilita’ e, piu’ in generale, al welfare.

Rabitti, ex designer, ha un figlio con disabilita’. Dopo la diagnosi, ha scelto di fondare insieme con altri artisti K-lab (all’interno della Polveriera), un laboratorio “diversamente” creativo dove si realizzano oggetti di design con la collaborazione di persone – bambini e adulti – con disabilita’, vittime della tratta, senzatetto, ex tossicodipendenti. “Quando sono entrato al K-lab sono stato travolto da un’energia stranissima. Ho ricevuto una spinta emotiva cosi’ forte che ho cominciato a piangere a dirotto- continua Marras- Mi sono lasciato coinvolgere, come se fosse la cosa piu’ ovvia del mondo”.

Lo stilista ha selezionato alcuni dei disegni dei ragazzi e, prima, ne ha fatto una mostra nei suoi spazi a Milano, poi li ha fatti diventare motivi di una serie speciale di t-shirt: “Ho stampato quei disegni sulle magliette e ho aggiunto frammenti – bottoni, stoffe – delle mie vecchie collezioni. Ne e’ nata una linea bellissima: e’ evidente che questi ragazzi lavorano e creano senza sovrastrutture ne’ studi, con un’estrema liberta’”. Marras parla di “incontro folgorante”: “Faro’ di tutto perche’ ci possano essere molte altre occasioni di collaborazione: sono stato travolto dal loro entusiasmo”.

Come anticipato, sabato 5 maggio avverra’ il lancio del progetto. Una giornata di lavori con ospiti di spicco, tra cui Max Casacci, compositore e musicista dei Subsonica; Federico Alberghini, direttore dell’orchestra Rulli Frulli; Paolo Verri, direttore di Matera capitale europea della cultura 2019; Cristina Reni della Fondazione di Massimo Bottura Food for Soul; naturalmente Antonio Marras. Ospite d’eccezione, Johann Feilacher, psichiatra e scultore, direttore del museo Gugging di Vienna.

Il museo, punto di riferimento internazionale per l’art brut, e’ nato sessant’anni fa all’interno dell’ospedale psichiatrico di Gugging. L’obiettivo, ora, e’ allargare questo sguardo a piu’ imprese possibile, farlo diventare il motore di un muovo modello di welfare: per questo le aziende potranno beneficiare gratuitamente dell’aiuto di designer e creativi selezionati per produrre la loro “linea etica” chiavi in mano, destinando una quota dei loro profitti al finanziamento del progetto e, nel lungo periodo, contribuendo alla valorizzazione del welfare della citta’: “In questo modo- spiega Daniele Marchi, assessore al bilancio del Comune di Reggio Emilia- le aziende potranno anche adempiere agli obblighi della legge 68/99 sull’impiego dei disabili nei luoghi di lavoro”.

“B. – bellezza, buonavita, business” e’ promosso dal Comune di Reggio Emilia, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e finanziato con 120 mila euro dal Dipartimento Pari opportunita’ del Consiglio dei ministri. “B.”, come detto, e’ nato in collaborazione con il Consorzio di solidarieta’ Oscar Romero, che riunisce alcune delle principali cooperative del territorio e che, nel 2015, ha inaugurato “La polveriera”, progetto di rigenerazione urbana che ha recuperato alcuni capannoni per insediarvi servizi per la citta’ e centri diurni: “Polveriera – spiega Beniamino Ferroni del consorzio – e’ un esempio di quello che vogliamo fare con ‘B.’: far si’ che le persone fragili possano essere accolte negli spazi piu’ belli della citta’, accompagnate dalle competenze migliori. Vogliamo dar loro opportunita’ di incontrare bellezza e creativita’. Crediamo siano centrali nel loro percorso, come lo sono per tutti, per questo vogliamo scrivere un manifesto che ci impegni a promuoverle insieme”.