Gruppo Ama, sciopero per il rinnovo del contratto aziendale

17 maggio 2018 | 17:03
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Gruppo Ama, sciopero per il rinnovo del contratto aziendale

La Fiom “Immotivata e inaccettabile l’indisponibilità dell’azienda a trattare”

SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – E’ iniziata lo scorso 2 maggio la mobilitazione dei circa trecento dipendenti del Gruppo Ama, leader della produzione di attrezzature per macchine agricole, con sede a San Martino in Rio, con diversi stabilimenti in Italia e all’estero, per il rinnovo del contratto aziendale. Davanti ad una situazione di stallo, con alle spalle un unico incontro con l’Azienda avuto in Confindustria, la Fiom Cgil e la Rsu hanno deciso in assemblea con i lavoratori di proclamare il blocco degli straordinari e un pacchetto di 40 ore di sciopero nei tre stabilimenti presenti sul territorio, divisioni Imel, Isi e Prato di Correggio.

“Siamo davanti ad un atteggiamento aziendale irrispettoso e di disinteresse verso le richieste dei lavoratori e verso la discussione relativa agli aumenti collettivi che verrebbero dal rinnovo del contratto aziendale – spiega Giovanni Prisco, funzionario Fiom che segue l’azienda – Vorrei ricordare alla direzione aziendale che nella nostra provincia migliaia di aziende più e meno grandi di Ama discutono con le Organizzazioni Sindacali e rinnovano i contratti”.

La situazione di chiusura da parte dell’azienda ha quindi portato all’intensificarsi della mobilitazione, 16 ore di sciopero sono infatti già state effettuate o da effettuare nel breve dai lavoratori, con una nuova fermata di otto ore messa in atto a partire da oggi (17 maggio) dai dipendenti dello stabilimento Imel. Nei prossimi giorni altre fermate si terranno anche negli stabilimenti Isi e Prato di Correggio. Si prevede insomma un aumento delle iniziative di sciopero. I lavoratori hanno dato mandato alla Fiom e alla Rsu di proclamare ulteriori 40 ore se questo dovesse ritenersi necessario. L’obiettivo è quello di riportare l’azienda al tavolo per iniziare a dialogare sui contenuti della piattaforma sindacale.

“Auspichiamo ragionevolezza da parte di Ama e invitiamo l’azienda a sgombrare dal campo gli elementi pregiudiziali che immotivatamente bloccano il rinnovo del contratto aziendale – conclude Prisco – Restiamo disponibili in qualsiasi momento alla riapertura di una trattativa che di fatto non è mai iniziata”.