Correggio, richiedenti asilo indagati per spaccio

12 maggio 2018 | 09:27
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Correggio, richiedenti asilo indagati per spaccio

Un arresto e quattro denunce a piede libero per cinque profughi ospiti dell’Ovile a Correggio che avrebbero venduto droga ai minori nella struttura di accoglienza. Sequestrati due etti di droga. Lega Nord e Forza Italia all’attacco

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Un 20enne ghanese richiedente asilo è stato arrestato ieri mattina con l’accusa di spaccio. Secondo i carabinieri l’immigrato avrebbe venduto stupefacenti a giovani in età scolare. I militari hanno anche sequestato, nella camera del giovane, all’interno della struttura di accoglienza gestita dalla coop L’Ovile, due etti di marijuana.

Insieme a lui sono stati indagati, sempre per spaccio, altri quattro profughi richiedenti asilo ospiti della struttura: un 42enne ghanese, un 20enne, un 26enne e un 24enne nigeriani. Sono tutti accusati, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti a favore di almeno una quindicina di giovani studenti minorenni reggiani. Un’attività, quella dei carabinieri di Correggio, avviata nell’ottobre dell’anno scorso quando i militari correggesi, all’uscita da scuola, avevano trovato una studentessa minorenne reggiana con una decina di grammi di marjuana. Stupefacente che le sarebbe stato ceduto, secondo le indagini dei carabinieri, da uno straniero rivelatosi poi essere uno degli odierni profughi indagati.

Dall’analisi del tabulato del traffico telefonico del cellulare della ragazza, i carabinieri sono risaliti a varie utenze telefoniche poi risultate in uso agli odierni indagati che la minore aveva contattato nel tempo per acquistare stupefacenti. L’analisi del traffico di queste utenze ha portato a una serie di minori reggiani che avevano contattato questi numeri, come ammesso da diretti interessati, per acquistare stupefacente.

Una compravendita quella rivolta ai giovani in età scolare che sarebbe andata avanti almeno dal mese di aprile dell’anno scorso. Lo spaccio, secondo le indagini dei carabinieri, sarebbe avvenuto solitamente nel parco urbano di Correggio, ma anche nella struttura d’accoglienza che ospitava i profughi che cedevano lo stupefacente ai giovani clienti attraverso un varco ricavato nella recinzione del cortile della struttura che li ospitava.

Durante l’indagine i carabinieri di Correggio hanno potuto contare sulla collaborazione del personale della cooperativa che gestisce la struttura che ha portato all’identificazione di tutti e cinque i profughi-pusher. L’arrestato è stato portato in carcere, mentre gli altri quattro profughi sono indagati a piede libero. Lunedì 14 maggio,  nel corso dell’udienza l’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Correggio.

Lega Nord e Forza Italia all’attacco
Sulla vicenda intervengono l’ex consigliere di Forza Italia, Andrea Nanetti e la Lega Nord. Scrive Nanetti: “Per quella casa alla vigilia dell’arrivo dei richiedenti asilo ci fu, lunedì 21 novembre 2016 un’ infuocata riunione in comune tra residenti preoccupati e l’assessore Marzocchini con dirigenti della cooperativa accoglienza, che rassicuravano circa la bontà degli immigrati e il “dovere dell’accoglienza”. Ecco i risultati. Poi (3 gennaio 2017) in una puntata della trasmissione “Dalla vostra parte” su Rete4 in diretta a Correggio, denunciammo che una ragazza italiana con 2 bambini ricevette dal comune lo sfratto dalla casa popolare, mentre ai “fratelli profughi” vitto e alloggio in quella casa, grazie al business accoglienza. Molti ci criticarono, ma ora riscopriamo di aver ragione. E oltre alla diseguaglianza verso gli italiani, il business accoglienza mascherato di carità, cavalcato dall’amministrazione PD ha portato anche la droga ai ragazzini”.

La Lega Nord di Correggio aggiunge: “La Lega di Correggio si dichiara allibita per i gravissimi episodi di spaccio nelle scuole correggesi, che hanno portato all’arresto di un presunto profugo e alla denuncia di altri quattro richiedenti asilo, mantenuti a nostre spese presso una struttura di accoglienza gestita da una cooperativa reggiana. “Siamo esterrefatti e preoccupati per la deficitaria gestione dell’emergenza profughi da parte delle amministrazioni comunali della provincia, in particolar modo di quella di Correggio. Offriamo a nostre spese vitto e alloggio a queste persone, che nella stragrande maggioranza dei casi non sono riconosciuti come profughi, e spesso la nostra Amministrazione Comunale trascura i bisogni dei tanti italiani che vivono sotto la soglia di povertà. Per loro nessuna struttura che li ospita, niente vitto e niente alloggio. Questo è quello che riceviamo in cambio : lo spaccio nelle scuole frequentate dai nostri ragazzi. Mesi fa, avevamo parlato con questa cooperativa reggiana che si era impegnata al controllo 24h su 24 dei loro ospiti. Si è scoperto che questi presunti profughi spacciavano anche all’interno della struttura. Chi controllava? Le cooperative di accoglienza, sempre disponibili quando si intravedono possibilità di lauti guadagni, spariscono quando è ora di controllare la fonte di questi guadagni. Si percepisce distintamente come i richiedenti asilo siano visti come mezzo di arricchimento, di ottenimento dei famosi 35 euro al giorno, altro che aiuto per chi scappa dalla guerra”.