Città senza barriere, l’assessore Marchi blinda Fcr

21 maggio 2018 | 16:54
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Città senza barriere, l’assessore Marchi blinda Fcr

Opposizioni all’attacco dopo che le spese di rappresentanza (per ragioni contabili) sono passate da 66.000 euro nel 2016 a 278.000 nel 2017. L’esponente della giunta: “Non temiamo spicciole polemiche politiche”

REGGIO EMILIA – Un “Reggio Approach applicato alle fragilita’” che “non teme certo spicciole polemiche politiche”, ma segna invece “un punto di non ritorno nelle politiche sociali di questa comunita’”. Daniele Marchi, assessore al Bilancio del Comune di Reggio Emilia blinda il progetto “citta’ senza barriere”, gestito dall’azienda speciale Fcr (Farmacie comunali riunite), finito nella bufera per l’aumento esponenziale dei “costi di rappresentanza” dell’azienda.

Spese – passate da 66.000 euro nel 2016 a 278.000 nel 2017 – inserite per ragioni contabili nel documento finanziario generale, ma non per questo meno attaccate dall’opposizione. Marchi pero’, in Consiglio comunale dove oggi il bilancio della partecipata e’ stato approvato con i soli voti di Pd, Mdp e Sinistra italiana (che e’ in minoranza), non arretra.

“E’ un’eccellenza nell’eccellenza – scandisce l’assessore – si tratta del progetto piu’ importante in termini di innovazione sociale e partecipazione, che questa amministrazione sta portando avanti, grazie all’impegno, alla forza e determinazione della presidente Annalisa Rabitti, ma non solo”. Infatti “centinaia di persone, volontari, e sottolineo volontari in questi anni hanno collaborato e stanno collaborando per ripensare, riprogettare, rivedere un’intera citta’ per renderla non solo piu’ accessibile, ma piu’ a misura di tutti, citta’ di tutte le persone”.

Insomma, conclude Marchi, “in tempi di disimpegno e individualismo, di scarsa credibilita’ delle istituzioni, crediamo che questo sia un mezzo miracolo, di cui forse solo i reggiani sono capaci e politicamente siamo ben orgogliosi di essere rappresentati da questo progetto e dalle persone che lo animano”.

L’assessore osserva da ultimo che il risultato dell’azienda, chiuso con un utile di 15.000 euro nel 2017, consente alla stessa in forza del contratto di servizio con il Comune, di contribuire per quasi 10 milioni di euro alla programmazione ed erogazione dei servizi socio-assistenziali in favore di disabili (2,5 milioni), anziani (un milione), minori (5,9 milioni), servizi educativi (2,7 milioni). In totale la spesa sociale dell’amministrazione si assesta cosi’ a 12,6 milioni, in aumento di 500.000 euro sul 2016.