Brescello, rispunta l’ex Coffrini: i nomi della sua lista

BRESCELLO (Reggio Emilia) – Si chiama “Brescello che vogliamo” la lista civica formata dai fedelissimi dell’ex sindaco di Brescello Marcello Coffrini che, dopo due anni di governo tecnico dei commissari del Comune sciolto per mafia, lancia come candidato sindaco l’ex presidente della fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone” e gia’ consigliera comunale Elena Benassi.

In lista ci sono tra gli altri anche Marco Conti e Susanna Dall’Aglio, due dei sei ex consiglieri di maggioranza che, alla luce delle notizie sulle infiltrazioni di n’drangheta nel paese in provincia di Reggio Emilia, difesero in consiglio comunale l’ex primo cittadino non votandone le dimissioni. Gli altri candidati al consiglio comunale sono: Angelo Benecchi, Alessia Bergamo, Davide Cavalli, Fabrizia Gatti, Paolo Gradella Stefania Lanzi, Joanna Marczykowska, Michele Ragno, Alessandra Restori eSandro Zanichelli.

“Consapevoli di quanto Brescello abbia bisogno di una forte azione di rilancio, la lista ‘Brescello che vogliamo’ si propone l’obiettivo di accompagnare in questo cammino la comunita’ locale, con un programma concreto”, affermano i promotori della lista. “E se questo programma non puo’ che partire dalla volonta’ di affrontare con rigore le ragioni che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale, attenti alle profonde ferite, umane, istituzionali, politiche che si sono create- aggiungono i candidati- siamo convinti pero’ che si debba e si possa guardare al futuro e in esso ripensare relazioni e progetti, con una cura particolare per la sicurezza ed il controllo del territorio, il suo sviluppo, il riconoscimento delle sue potenzialita’”.

Intanto Gianluca Vinci, parlamentare e segretario emiliano della Lega che appoggia la lista “Brescello onesta” con candidata Carmen De Vito, commenta su Facebook l’avvio della corsa elettorale da qui al 10 giugno. Parafrasando la frase celebre di uno dei film di Don Camillo e Peppone, “Dio ti vede e Stalin no”, l’esponente del Carriccio scrive: “Ricordo che ancora oggi nel segreto della cabina elettorale ‘la vostra coscienza vi vede e la ‘ndrangheta no”.